Sarà il clima di casa, che impone un certo furore. O la più profonda delle convinzioni. Ma Nello Musumeci è tornato sulla sospensiva del Tar rispetto all’ordinanza che imponeva la chiusura dei porti e lo sgombero immediato degli hotspot siciliani, provvedimento già impugnato dal governo nazionale. Secondo il presidente della Regione,  “è tutto già scritto, il governo centrale ha organizzato le proprie armate”. Musumeci si riferisce alla sentenza del prossimo 17 settembre, quando si riunirà la Camera di Consiglio del Tribunale Amministrativo Regionale per esprimere l’ultima parola sul provvedimento.

Di fronte alla platea di Diventerò Bellissima, riunita ad Agrigento, Musumeci ha tuonato ancora: “Non indietreggiamo. Abbiamo il diritto di farlo sul piano sanitario. Pretendiamo che il fenomeno migratorio sia affrontato da tutti gli stati europei e non pesi soltanto sulla Sicilia, perché le altre regioni lo vivono solo attraverso i giornali”. “Abbiamo finalmente posto il tema della migrazione al governo nazionale – si vanta il governatore – lo abbiamo messo per certi versi con le spalle al muro dopo dieci anni di silenzio e dopo avere subito per dieci anni scelte irragionevoli e l’assenza di una seria strategia da parte dello Stato. Abbiamo chiesto delle cose, ci hanno risposto con alcuni impegni che aspettiamo vengano mantenuti. Alcuni stanno per esserlo: intanto più navi per la quarantena per non fare scendere i migranti dalle imbarcazioni”. “La sorte post-sbarco di questa gente disperata – ha aggiunto – non importa neanche a qualche rappresentante della Chiesa cattolica. Poi non vi chiedete perché la gente si allontana. Se cerco un prete e trovo un seguace di Zingaretti o di Di Maio, anche con la tonaca viola (quella indossata dai vescovi, ndr), la gente dice ‘Cristo me lo prego a casa mia’”

Musumeci, se da un lato si dice speranzoso, dall’altro sottolinea l’inadeguatezza delle misure fiscali varate dal governo centrale con un decreto-legge, auspicando “maggiori misure economiche e provvedimenti di sostegno alle imprese per l’isola di Lampedusa e non soltanto per Lampedusa”. Un concetto ribadito anche venerdì, con un intervento sui social che ha interrotto la tregua con Conte: “A Roma, in violazione dello Statuto autonomistico, hanno ritenuto di deliberare in assenza del presidente della Regione su una materia di interesse regionale – aveva scritto Musumeci -. Da quanto apprendiamo dalla stampa, sembrano esserci misure di primo sostegno, per l’emergenza economica che parte da quell’Isola e coinvolge anche altre località siciliane, le più esposte in questo momento e tuttora non interessate da provvedimenti analoghi. Al di là di misure economiche inadeguate, continuo a ripetere che esiste in Sicilia ed è sempre più forte un’emergenza sanitaria, per la quale attendiamo fatti concreti”.

Cosa prevedono le misure fiscali per Lampedusa

Sospensione fino al 21 dicembre del versamento dei tributi, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei pagamenti per l’assicurazione contro gli infortuni. Il governo Conte, con un decreto-legge varato ieri sera, ha mantenuto le promesse fatte a Musumeci e al sindaco Totò Martello. Sono queste le agevolazioni previste per gli abitanti dell’isola danneggiata dall’ “invasione” dei migranti. Fra gli impegni del premier c’è quello di svuotare l’hotspot di contrada Imbriacola entro le 24 di oggi grazie a due navi-quarantena che dovrebbero arrivare nelle Pelagie nelle prossime ore. La prima Rhapsody, è già alle porte di Lampedusa.

L’hotspot si svuota: vanno via 800 migranti

Il trasferimento dei migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa sulla nave quarantena Rhapsody è iniziato: a permetterne l’imbarco sul traghetto rimasto in rada (a causa del forte vento) è un peschereccio, utilizzato come ‘piattaforma’. Per tamponare l’esigenza trasferimenti, visto che l’hotspot è sovraffollato, s’è trovata una soluzione alternativa all’attracco della nave. Tra ieri sera, prima del tramonto, e stamattina all’alba sono state fatte più prove di affiancamento fra la nave quarantena, il peschereccio e le vedette della Guardia costiera. Prove che sono andate bene, tant’è che il trasbordo è già iniziato. Con le motovedette si sta effettuando la spola fra il porto e il peschereccio che viene utilizzato come ‘piattaforma’ per il passaggio sulla nave quarantena Rhapsody. A bordo saliranno 804 persone no-Covid e circa 20 positive al Coronavirus. La Rhapsody è stata assegnata a Porto Empedocle e quindi dopo il trasbordo si trasferirà in rada nella città marinara dell’Agrigentino. A Lampedusa, fra centro d’accoglienza e Casa della Fratellanza, resteranno circa 500 migranti.