Prima frenatina di Berlusconi sulla federazione con la Lega. Dopo aver avallato su Zoom la proposta di alcuni falchi, che cederebbero volentieri al corteggiamento di Salvini, il Cav., nella mattinata di ieri, è stato costretto a un mezzo passo indietro. Il partito, soprattutto sul fronte governativo, rischiava di esplodergli fra le mani. Così ha digitato il numero della Carfagna per tranquillizzarla. Nel corso della telefonata Berlusconi ha spiegato alla ministra per il Sud che “quella della federazione è solo un’idea su cui si rifletterà”. Nel giorno del suo ritorno sulla scena, in videoconferenza su Zoom, Silvio aveva spiegato ad alcuni dirigenti del suo partito, fra cui Tajani, che “consideriamo con grande attenzione l’ipotesi. Non diciamo no. Di sicuro una maggiore unità con le altre forze del centrodestra consentirà di dare maggiore forza alle nostre battaglie storiche”. “Magari si arrivasse a un partito unico”, aveva inoltre profetizzato Berlusconi. L’intesa con Salvini sembrava rafforzata da un intenso giro di telefonate, come rivelato dall’ex Ministro dell’Interno a ‘Il Giornale’: “Credo e spero entro giugno di arrivare alla federazione delle forze di centrodestra, almeno di quelle che sostengono il governo Draghi. Tutte. Siamo tutti sullo stesso piano ma dobbiamo fare un passo in avanti. Per esempio creando gruppi unici alla Camera e al Senato”.