Con un effetto di sorpresa degno del Belli, i sorcetti cardinali si sono sbrigati e hanno spinto sulla Loggia delle Benedizioni un principe di Curia elegante, mozzetta stola e rocchetto al posto loro, molto latino benedicente, opportuna indulgenza, e un’Ave Maria in coro dedicata alla Madonna devozionale di Pompei, personalità autonoma fin dal nome leonino che si è scelto, bellissimo viso, sguardo non tormentato, leggermente malinconico, come dovuto da un agostiniano (Lutero era di quel giro, ma malinconico non era, piuttosto era un furioso di Dio), attitudine aperta al mondo come un bravo manager di Goldman Sachs (blasfemia) e in contraddizione con dodici anni di tiritere e filastrocche pauperiste e pacifiste e buongiorno e buonasera. La pace che augura a tutti, mentre le riprese televisive lo trasformano immediatamente in un buon film o nella prima puntata di una buona serie, è subito congiunta alla Resurrezione di Cristo, di cui Mr. Prevost è notoriamente ora il vice o vicario, e l’emozione dello sguardo di questo eminentissimo ex cardinale, scelto da Francesco in un momento di lucidità e di attenzione alla situazione del clero americano, non appartiene al traffico o spaccio delle emozioni correnti. Il Cretino Collettivo è rimasto di stucco, e io faccio parte della categoria. Se ne era parlato, ma così, tanto per spifferare e dire, visto che era un potente del Collegio, uno con la fama di riservato e di centrista, uno non affiliato e solo da un paio d’anni corresponsabile della gestione di una casa sull’orlo del fallimento, Chapter 11.

Colpiscono del nuovo Papa il sorriso levigato e una bonarietà non affettata, farà saltare in aria i bambini, proteggerà com’è giusto i poveri, che mai un cristiano ha il diritto di dimenticare, ma ha l’aria di credere in Cristo e nell’istituzione alla stessa stregua, e il tono promette bene, molto bene, promette almeno un governo della parola forse non così profetico ed enfatico ma attento. Vedremo, ovviamente. Il ruolo fa il Papa quanto il Papa fa il ruolo. Il bisogno di stabile normalità e di rigore, anche di eleganza e rispetto della forma cattolica e di fede, non è mai stato così evidente, e questa scelta abbastanza svelta e laterale e nuova dei Signori Cardinali sembra ispirata alla sua soddisfazione. Continua su ilfoglio.it