Quelli che si professano eredi di Falcone e Borsellino non incontrano grande fortuna. La Confraternita della Trattativa – ospitata in tv per il solito dibattito su mandanti esterni e registi occulti delle stragi mafiose – ha raccolto davanti al video poco più di 400 mila telespettatori. Roba da zero virgola. Ma il testimonial più sfigato della comitiva resta l’ex magistrato Antonio Ingroia che, tra il 2012 e il 2013, fu il compositore, l’arrangiatore e il direttore d’orchestra di quella “boiata pazzesca”, chiamata appunto Trattativa. A quel tempo sembrava un tenore destinato ai migliori teatri del mondo: entrava e usciva da Palazzo Chigi e dal Quirinale, interrogava capi di stato e di governo. Ieri, per non farsi dimenticare, ha cantato in un matrimonio. Quello tra Francesca Donato, un’ex leghista che non sa cosa vuole fare da grande, e questa infelice Palermo.