L’ira della Di Dio: a noi chi ci risarcisce?

La presidente della sezione di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, è da poco vicepresidente nazionale

“Scopriamo da un post del sindaco che c’è stato un errore madornale e i positivi a Palermo non sono 11.315 come riportato pochi giorni fa ma 2.943. E adesso i dati sono “finalmente chiari e puliti”. Noi però abbiamo dovuto subire provvedimenti restrittivi basati su dati falsati e fuorvianti, frutto di rilevazioni elaborate in modo dilettantistico. Da mesi sosteniamo che ci sono dati sballati ed errori madornali nel calcolo dei contagi, denunciando l’inadeguatezza del sistema di rilevazione e la mancanza di trasparenza”. Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, chiede chiarezza sulla inefficiente gestione dell’emergenza sanitaria che, insieme alla richiesta di sostegni economici, sarà oggetto della pacifica manifestazione di protesta che Confcommercio Palermo ha organizzato per mercoledì 24 marzo davanti a Palazzo dei Normanni.

“Chi pagherà per questo gravissimo danno? – si chiede la Di Dio -. La Sicilia dipende da un bollettino quotidiano rivelatosi farlocco? Che senso ha tenerlo in considerazione? Pretendiamo che il sistema venga informatizzato e adeguatamente gestito. A ciascun deputato regionale chiediamo un esame di coscienza, confidando che nella Finanziaria regionale venga inserita con urgenza una norma “trasversale” a sostegno delle imprese di tutta l’Isola. Non possiamo credere che tra le pieghe di un bilancio miliardario non si trovino le risorse per dare ossigeno ad aziende che da oltre un anno pagano, senza alcuna colpa, un prezzo troppo alto alla crisi sanitaria e alla inadeguatezza del sistema di gestione. Anche sulla campagna di vaccinazione, che sta procedendo troppo lentamente e tra mille episodi di disorganizzazione, pretendiamo un cambio di marcia: se la vaccinazione è l’unico rimedio alla diffusione del contagio e al ritorno al nostro lavoro, vogliamo conoscere la data di previsione della fine delle vaccinazioni che nessuno ci comunica. Una cosa è certa: non possiamo aspettare mesi e mesi per le inefficienze del sistema”. “Vogliamo – conclude la Di Dio – un cambio di passo della classe politica regionale che appare insensibile al drammatico momento della vita “reale”. Vorrei proprio vedere cosa sarebbe successo se, a causa del Covid, fossero crollati del 70% gli stipendi dei nostri politici. O se fossero addirittura a reddito zero…”

Paolo Cesareo :

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