“Nelle mire della pianificazione dello smaltimento delle liste d’attesa in Sicilia è in atto una grave discriminazione: per qualcuno nella nostra regione sembrano esistere malati di serie A e malati di serie B”. Lo affermano Salvatore Calvaruso e Salvatore Gibiino, presidente e coordinatore del CIMEST (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio). “Questa discriminazione – spiegano – la sta mettendo in atto la Regione che, nell’applicare le indicazioni contenute nella circolare del Ministero della Salute che chiede alle Regioni di abbattere le liste d’attesa, finge di non sapere che per farlo non è sufficiente chiedere alle ASP di comunicare le liste dei propri CUP. In Sicilia il 70% delle prestazioni viene erogato dalla specialistica accreditata esterna e le liste d’attesa degli ambulatori della specialistica non compaiono nei CUP provinciali”.

“La circolare ministeriale – denunciano gli esponenti del CIMEST – ovviamente non considera questa eventualità: mette tutti i malati in attesa di prestazioni sullo stesso piano, perché parla di liste d’attesa in generale, cosa che invece non avviene in Sicilia dove quando si parla di liste d’attesa ci si riferisce inspiegabilmente soltanto a quelle negli ambulatori del pubblico”.

“Quest’approccio discriminatorio – aggiungono Calvaruso e Gibiino – non solo comporterà che il 70% delle prestazioni in attesa di erogazione non verrà smaltito in tempi consoni, ma soprattutto mette su piani diversi i malati siciliani: coloro i quali hanno avuto la possibilità di prenotare una visita attraverso il CUP della propria ASP vedranno abbattersi le liste di attesa e probabilmente riusciranno ad ottenere una visita o una prestazione in tempi accettabili, mentre quelli che invece si sono rivolti alla specialistica accreditata esterna non riusciranno a ottenere l’erogazione della prestazione di cui hanno bisogno prima della metà del 2024. Questi ultimi, per la Regione, sono pazienti di serie B”.

“Ricordiamo – sottolineano ancora – che le prestazioni in lista d’attesa sono anche quelle della Fisiatria e della patologia clinica, erogate anch’esse in extra-budget”.

“La Specialistica accreditata – concludono i rappresentanti del CIMEST – a fine settembre esaurirà i budget a disposizione e se l’Assessorato non prenderà immediate decisioni dall’1 ottobre sarà conseguentemente interrotta l’erogazione delle prestazioni. A questo punto ci viene spontaneo domandarci: se il Ministero sin dal mese di maggio 2023 aveva messo a disposizione ben 48 milioni di euro comprensivi dei risparmi regionali per abbattere le liste di attesa perché in Sicilia al 12 settembre ancora si discute su come abbatterle? L’Assessorato dimentica che al 31 dicembre, per norma di legge, questi soldi non si potranno più spendere e dovranno essere restituiti? È proprio vero: si discute e nel frattempo il malato muore”.

Nella foto il commissario dell’ASP di Palermo, Daniela Faraoni