Non è facile raccontare la tristezza che ti assale nel vedere il primo dei quattro spot realizzati da Giuseppe Tornatore, regista da premio Oscar, per aiutare il commissario Domenico Arcuri a diffondere la cultura del vaccino. Si intitola “La stanza degli abbracci” e fissa un momento straziante: tra lo svolazzare ossessivo dei teloni di plastica si intravede il volto smarrito e implorante di una anziana donna che cerca il volto e le mani della figlia. Una scena di amore e smarrimento. Come quelle che si vedono realmente nelle case di riposo da quando è iniziata l’emergenza Covid. Lo spot va in onda già da alcuni giorni nei canali televisivi. Una campagna pubblicitaria perfetta che l’autore di “Nuovo cinema Paradiso” ha realizzato con una sensibilità forte e all’un tempo delicata. Bisognerebbe che, accanto alla pubblicità, ci fossero anche i vaccini. Per tutti.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Lo spot è molto bello ma i vaccini non ci sono
giuseppe tornatorevaccini
-
Articoli Correlati
-
Il “Dies irae” di Schifani
è solo una fanfaronataDies irae, dies illa. A giudicare dalla cronaca del Giornale di Sicilia sembra che Renato…
-
Ma Schifani dov’é?
Vive la propria festaNon bastava l’imbroglio di Cannes, dove il Balilla ha organizzato una faraonica mostra fotografica e…
-
Tra Lupo e la Chinnici
un conto da regolareNell’estate del 2022 Giuseppe Lupo voleva tornare all’Assemblea regionale dove, per cinque anni, aveva ricoperto…