Raffaele Lombardo invita Renato Schifani ad azzerare la giunta regionale e i vertici della sanità, laddove emergono “evidenti criticità”, per poi ripartire da persone “inflessibili, inavvicinabili, capaci di riformare il sistema all’insegna del rigore e dell’obiettività”.

È questo il consiglio – personale, non politico – che l’ex presidente della Regione affida a un’intervista con La Sicilia. Lombardo non nasconde la propria amarezza per il quadro che emerge dall’inchiesta sulla sanità. “Ho descritto varie volte un quadro politico e parlato di un disastro sanità senza essere ascoltato”, osserva, aggiungendo di “toccare con mano il discredito che investe la politica, la classe dirigente e in primis quella che governa la Regione”.

Sul piano umano si dice “dispiaciuto per Cuffaro e sinceramente”, ricordando la sofferenza che accompagna chi viene travolto da un’indagine: “Immagino il dramma che sta vivendo lui e, ancor di più, le persone che l’indagine, loro malgrado, finisce col colpire”. Lombardo non crede che l’ex governatore volesse davvero candidarsi contro Schifani: “Mi pare più la speranza dei tifosi che una reale volontà”. Ma non risparmia critiche al centrodestra: “La Lega ha disconosciuto l’accordo con la Dc a tempo da record olimpico”.

Alla domanda su eventuali dimissioni del governatore, l’ex leader dell’Mpa taglia corto: sarebbero “una fuga verso il nulla”. E aggiunge: “È un momento difficile che va affrontato con lucidità e fermezza, adottando misure idonee a correggere la rotta. Non dimenticando i dati economici positivi di cui la Sicilia deve avvalersi”.