L’ultimo anno da sindaco di Leoluca Orlando si apre sotto i peggiori auspici: senza una maggioranza in Consiglio comunale, ma con 880 bare a deposito al Cimitero dei Rotoli, in attesa di sepoltura. E con una città allo sbando, fiaccata dalla pandemia. L’obiettivo del sindaco, però, è andare avanti: oggi incontrerà tutti i capigruppo di Sala delle Lapidi per chiedere collaborazione. “Manca un anno e per il bene di Palermo dobbiamo dare risposte. Il Consiglio può anche dire di no, ma deve decidere”, ha detto in un’intervista a Repubblica. Ha capito, il ‘professore’, che questo è davvero un punto di non ritorno. Più di cinque mesi fa, quando aveva imbustato già le dimissioni: “Le avevo preparate il 31 dicembre quando i veti di Italia Viva sul bilancio hanno rischiato di far fallire i teatri Massimo e Biondo”.

I problemi coi renziani sono continuati anche dopo. Il tira e molla non è servito a ricucire una situazione che è esplosa poche settimane fa: “I problemi in aula? Ho dato per buono che si trattasse di incomprensioni. Volevano un assessore? Ho nominato Costumati – dichiara Orlando – Ma quando hanno bocciato il piano triennale per le opere pubbliche bloccando il nuovo tram già finanziato, 90 milioni per le basole nel centro storico, 4 milioni per strade e marciapiedi e 48 per l’illuminazione nei quartieri, ho detto basta. Ed è stato il momento verità: hanno chiesto l’azzeramento della giunta e un governo con la Lega”.

Così Orlando ha chiesto e ottenuto le dimissioni dei due assessori, Piampiano e Customati, ma adesso dovrà fare i salti mortali per portare a termine il mandato.  Bisogna ripartire da due questioni: i cimiteri (la delega è andata all’ingegnere Tony Sala) e la monnezza. Che passa dalla nomina di un nuovo amministratore unico della Rap, Maurizio Miliziano, “che ha il compito di far tornare gli spazzini e svuotare i cassonetti”. È l’ennesimo cambio al vertice e finora non ha mai funzionato. “Stavolta funzionerà – ribatte Orlando – perché ci sono anche le risorse per gli investimenti, a partire da 40 milioni per la differenziata. Norata si occupava molto della discarica e poco della pulizia, che è prioritaria”. Anche sui cimiteri e sulla mancata sepoltura dei morti, chiosa il sindaco, “stiamo facendo tutto il possibile: ogni settimana riunisco la task force. Stiamo cercando nuovi campi di inumazione, abbiamo chiuso una convenzione con il cimitero di Sant’Orsola. Stiamo montando loculi prefabbricati e aggiustando il forno crematorio. Spero di riuscire quest’anno, nonostante la carenza di tecnici, a predisporre il progetto del nuovo cimitero di Ciaculli che bandirà il mio successore”.

Per il futuro una promessa: “Mai con Lega e Meloni. Immagino una coalizione col Pd al centro, il Pd di Letta che torna a parlare di diritti”. Scorrendo la lista del totonomi, perde quota Lagalla (“E’ già collocato altrove”), resistono Catania e Giambrone (“Hanno le carte in regola”), ma soprattutto “spero in qualcuno che difenda la visione che ho inseguito per trent’anni e alla quale ho dedicato la vita. Io sarò in campo per sostenerla sino alla fine”.