Chi siamo noi per criticare Repubblica? Nient’altro che peccatori. Irredenti e irredimibili. Ma pur sapendo di sfidare l’ira dei giusti, un’osservazione si impone. Il quotidiano delle anime belle ha finalmente scoperto il personaggio più inquietante della politicheria siciliana. Per noi è il bullo, e lo chiamiamo così da sempre perché non ci lasciamo abbagliare né dalla grisaglia né dalle sue pomate. Oggi Repubblica lo definisce addirittura un camaleonte. Ma il giornale degli eroi antimafia e della società civile si ostina a tralasciare un dettaglio: il bullo è soprattutto l’uomo che, in virtù del suo passato, dovrebbe sapere tutto sul torvo e colossale scandalo – quello da 110 milioni – che dal 2007 inquina partiti e istituzioni della Regione. Ma da questo orecchio la Repubblica dei puri e duri non ci sente: meglio una parola in meno che una parola in più.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
L’ostinata Repubblica delle anime belle
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