In tre giorni Renato Schifani è riuscito a commettere tre errori che pregiudicheranno in maniera pesante la futura azione di governo. Primo. Ha sconfessato l’accordo dell’assessore Francesco Scarpinato con Cateno De Luca, costringendo Fratelli d’Italia, principale azionista della sua maggioranza, a sostenere le tesi del sindaco di Taormina, il suo più accanito avversario. Secondo. Stordito dalle batoste di Scateno, ha indirizzato i suoi rancori contro Gaetano Galvagno, che aveva tentato una mediazione, dimenticando che il presidente dell’Ars è nel cuore di Ignazio La Russa, il potente senatore che l’anno scorso lo ha portato a Palazzo d’Orleans. Terzo. Ritrovatosi con le spalle nude si è rifugiato sotto le ali della Lega senza considerare che Matteo Salvini oggi è la spina nel fianco di Giorgia Meloni, di Daniela Santanché e dello stesso La Russa. Un capolavoro.