“Voglio preservare la democrazia diretta, io non voglio indebolirlo, voglio rafforzarlo. Questo è il momento di Conte”. Quando torna Grillo, l’Elevato, si fermano le sfere. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ieri, giovedì, era alla Camera per un incontro coi gruppi parlamentari. “Io posso essere molto utile a Conte, lo deve capire”. Grillo avrebbe definito l’ex premier “un razionale” e se stesso “un visionario” che conosce il M5s dalle origini. Non sono mancate le frecciate all’ex presidente del Consiglio: “Il nostro Movimento è fatto di partecipazione democratica, di consigli in rete, gli ho dato il vecchio Statuto e lo ha trasformato in qualcosa di completamente diverso, non una evoluzione ma una roba da avvocati – è il Grillo pensiero, riportato da Repubblica -. Ci sono rimasto così, avevo bisogno di tempo. Io sono il garante, sono il custode”. Grillo ha parlato di Conte come una “persona straordinaria”, un “integerrimo”, aggiungendo però che “deve studiare”, “non conosce la nostra storia”, “non può fare tutto da solo” perché “sono il garante, mica un coglione”.

La parte più interessante resta quella che riguarda lo Statuto: al netto dei cambiamenti apportati da Conte, Grillo ha presentato una trentina di rilievi. Ma uno su tutti rischia di compromettere l’accordo. Il fondatore pretende di essere il “rappresentante internazionale del Movimento nel mondo”. Limitando, quindi, la politica estera dell’avvocato.