La legge fortemente voluta dal governo Schifani per incentivare le assunzioni nelle imprese siciliane, si è rivelata inefficace e inapplicabile a causa di errori normativi. La norma prevedeva un contributo di 10 mila euro l’anno per tre anni per ogni assunzione o trasformazione a tempo indeterminato, ma non è stato ancora erogato un solo euro dei 50 milioni previsti per il 2024. Il motivo principale del blocco è legato alla mancata individuazione della base giuridica europea sugli aiuti di Stato, condizione necessaria per attivare il beneficio.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha pubblicamente denunciato l’inerzia burocratica regionale, indicando indirettamente l’assessorato al Lavoro e il dirigente Foti come responsabili dello stallo. Per superare l’impasse, il governo intende correggere la norma con un emendamento che restringerebbe la platea dei beneficiari alle categorie “svantaggiate” e “molto svantaggiate”, che non rientrano nei vincoli sugli aiuti di Stato.
Inoltre, la misura passerà sotto la gestione di Irfis, la finanziaria regionale, lodata da Schifani come alternativa efficiente alla macchina amministrativa. Altra novità riguarda la riduzione dello stanziamento per il 2025 da 50 a 25 milioni di euro, in considerazione del ritardo nell’attivazione del provvedimento. Questo taglio genererà un “tesoretto” da riallocare, ma ancora non è chiaro su quali misure.