In merito all’appello rivolto ad Italia Viva dalle forze progressiste, in vista delle primarie che si terranno il 23 luglio, è stata unanime la valutazione su un metodo che presenta grossissime lacune. In particolare alcuni dirigenti hanno evidenziato come “si riuniscono, decidono e poi ci chiedono di partecipare”, e poi ancora: “Da un lato ci dispiace perché la lezione delle amministrative non è stata capita, dall’altro lato abbiamo poco da ridire visto che non abbiamo nessun vincolo con loro e loro non ne hanno con noi. Valuteremo la situazione passo passo, va comunque riconosciuto che l’appello alla partecipazione al prodotto preconfezionato delle primarie, rispetto ai veti rappresenta un timidissimo passo avanti”. Era stato il segretario del Pd, Anthony Barbagallo, a sollecitare la partecipazione di altri partiti oltre ai Cinque Stelle e a Fava, dichiarando la competizione aperta anche ad Azione, +Europa e Italia Viva. Che però, a questo punto, potrebbero lavorare tutte insieme alla costituzione di un altro polo. Sganciato dal centrosinistra.