L’Unione Europea sconta “lacune e ritardi del passato”, ma adesso, se non si rimette in sesto, se non si riforma, si perde. Non è la prima volta che Sergio Mattarella lancia l’allarme sullo stato dell’Unione alle prese con sfide globali, un mondo in veloce cambiamento, debole perché ancora bisognosa di maggiore integrazione tra gli Stati membri. La visita del presidente a Bruxelles, nel cuore delle istituzioni europee, rafforza il messaggio, lontano dall’idea di un’Europa delle nazioni, a sostegno di un’Europa più coesa e più forte. Continua su Huffington Post
