Tecnicamente, un limpido atto di sottomissione il comunicato con cui, al termine del vertice, si indica in Silvio Berlusconi per “autorevolezza”, “esperienza”, vita, opere e miracoli, il candidato del centrodestra per il Quirinale, gli si assicura sostegno e gli si chiede – proprio così: gli si chiede – di “sciogliere positivamente la riserva”. Mica male: chi sognava di fare la Le Pen italiana, mettendosi all’opposizione di Draghi per rubare voti a Salvini sognando palazzo Chigi; chi si voleva annettere Forza Italia e andò al governo con i grillini, lei che in Europa è con i conservatori, lui che è con i sovranisti, quelli che evitavano pure le foto col vecchio leader, insomma una coalizione dove ognuno fa quel che vuole, non ce la fanno a dire no, sia pur con mille retropensieri. E non solo dicono sì, ma si consegnano letteralmente a Berlusconi. Continua sull’Huffington Post