Voi vi fidereste di Salvini? Meloni non si fida e ha le prove. Schlein la sfida: “Pronta a confrontarmi con lei ad Atreju”. Meloni si protegge. Ha chiesto di calendarizzare il premierato a gennaio e vuole modificare la legge elettorale per evitare la “palude”. Si dice in FdI: “Con la Lega tutto è inverosimile ma nulla è impossibile. Anche un altro governo Draghi”. Salvini prima ha sabotato l’accordo Meloni-Schlein (sul libero consenso) poi ha spiegato che il testo è scritto male. Sapete chi ha seguito il testo? Il sottosegretario alla Giustizia, il leghista Ostellari. Meloni comincia a temere il pareggio elettorale e con il pareggio Salvini può “tradire”.

È vero che per la destra adesso la legge sul consenso è scritta male, una “boldrinata”, ma è il testo che ha seguito un sottosegretario alla Giustizia, leghista, e ricevuto il vaglio del ministro Carlo Nordio. Dopo il Veneto, Salvini si è affrettato a precisare che vuole rispettare i patti in Lombardia al punto da dire che “se FdI avrà candidati all’altezza sarò ben felice di accogliere la loro proposta”. Poche ore prima, i giovani leghisti hanno affisso uno striscione sotto il Pirellone: “Il Veneto ha indicato la via, ora alla Lega la Lombardia”. Sono i giovani della Lega, si dirà, ma i giovani della Lega, in Lega, rispondono sempre al segretario. Salvini è doppio e Meloni lo conosce sin da quando gli aveva garantito: “Non voto Mattarella” salvo poi votare Mattarella. Sul libero consenso, che è stato sabotato al Senato dopo un’intesa politica Meloni-Schlein, si è sentita una senatrice leghista, e non si fa il nome volutamente, dire: “È arrivato l’ordine dall’alto”. Per una volta, Schlein si è giocata bene questo scivolone e ha puntato tutto su “pacta sunt servanda”. Ha veicolato l’idea che il governo non mantiene la parola, la stretta di mano, e Meloni, sulla parola e la lealtà, ha costruito tutta la sua fortuna. Salvini è rinato e non tanto, e solo, per il Veneto. In Lega sono rimasti a bocca aperta perché in Puglia erano convinti di non superare lo sbarramento. Continua su ilfoglio.it