Messina, finisce era delle baraccopoli

“Il risanamento di una parte del territorio di Messina che riguarda le “baraccopoli” è una triste storia siciliana giunta alla sua fase finale. Sono 2.300 le famiglie che da decenni vivono nel degrado, 8 mila persone divise in 86 baraccopoli, con le fognature che scorrono vicino casa con una situazione di grave emergenza sanitaria e ambientale. Il Senato è pronto a votare nella giornata di domani l’emendamento del DL Covid sulle “baraccopoli”, prevedendone in via d’urgenza la demolizione, la rimozione, lo smaltimento, il risanamento e la bonifica dei luoghi. Al contempo è prevista la riqualificazione urbana di quell’area, lo stanziamento è di 100 milioni di euro, di cui 75 mila nel 2021, 20 milioni nel 2022 e gli ultimi 5 nel 2023. Un ringraziamento particolare va alla Ministra per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, fin da subito sensibile alla questione. Poniamo fine alla narrazione del degrado”. Lo scrive in una nota il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.

Gli fa da sponda, in Sicilia, il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché: ““Accolgo con soddisfazione la decisione del governo di stanziare ben 100 milioni di euro per scrivere finalmente la parola fine sulla storica vicenda delle baraccopoli di Messina: una vergogna che risale ad oltre un secolo fa. Un grazie di cuore alla ministra Mara Carfagna, che con la sua determinazione, è riuscita a fare inserire – con un apposito emendamento presentato al Senato – nell’ultimo decreto legge sul Covid, uno stanziamento considerevole per risolvere l’annosa questione del risanamento della città dello Stretto. Un obiettivo raggiunto anche grazie al prezioso lavoro di Forza Italia che, soprattutto negli ultimi anni con l’azione politica dell’onorevole Matilde Siracusano, ha fatto giustamente diventare nazionale un tema che per troppo tempo era relegato solo alle cronache locali”.

Paolo Cesareo :

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