Un conto è che a mettere zizzania nel centrodestra sia Cateno De Luca (“Lui ha solo da guadagnarci”), un conto è che a farlo siano altri. Esponenti di partito, collaboratori e fedelissimi che Gianfranco Micciché non ha nemmeno voglia di nominare, ma “che un giorno sì e l’altro pure pubblicano sui social minchiate colossali, facendo credere che do indicazioni per il voto disgiunto”. Il coordinatore regionale di Forza Italia giura che non è così: “Io ho un solo modo di uscire sconfitto da questa competizione elettorale: ed è la mancata elezione di Schifani. Dopo aver lottato tanto per mandare a casa Musumeci, come potrei remare contro un candidato del mio stesso partito?”.

Riavvolgiamo il nastro. Cateno De Luca, durante una diretta Facebook, ha parlato di una telefonata fra lei e Berlusconi, in cui il Cav. le imputa “scarso impegno” nel promuovere la candidatura di Schifani.

“Ma De Luca queste informazioni dove le raccoglie? Ha qualche investigatore privato? Ultimamente dice un po’ troppe minchiate. Questa con le altre: tra me e Berlusconi non c’è stata alcuna telefonata”.

Che lei tenti di azzoppare Schifani, o che costituisca un danno per la sua campagna, rientra nell’analisi di qualche vedova di Musumeci.

“Gli stupidi non sono solo fuori dalla coalizione, ma anche dentro. Lei crede davvero che io, commissario regionale di Forza Italia, possa suggerire a qualcuno di fare il voto disgiunto senza essere sputtanato dopo due secondi? Nella vita bisogna essere seri. Semmai, posso arrivare a credere che gli unici a non volere la vittoria di Schifani sono quelli che credevano che Musumeci fosse insostituibile. E’ così o mi sbaglio?”.

Ce lo dica lei…

“A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Il riferimento è a Fratelli d’Italia. Come pensate di durare in questo modo?

“Ogni giorno tirano fuori una stronzata. Che esponenti di Diventerà Bellissima o Fratelli d’Italia continuino ad avere un atteggiamento così negativo nei confronti della nostra coalizione non mi tange. Facciano pure. Ma sappiano che il rapporto fra me e il presidente Schifani non riuscirà a rovinarlo nessuno. Ci sentiamo tutti i giorni, stiamo facendo una campagna elettorale bellissima. Fra l’altro è la prima che facciamo insieme”.

E a De Luca, che rigira il coltello nella piaga, non ha nulla da dire?

“De Luca è realmente un problema in questa campagna dove non esistono il Pd e i Cinque Stelle. In caso contrario non avrebbe tutto questo spazio. E’ chiaro che la gente, avendo di fronte il nulla, possa anche buttarsi su di lui”.

Lei vuole fare l’assessore alla Salute: conferma?

“Questa è un’altra barzelletta che hanno messo in giro. Lo dico chiaramente: io non voglio fare l’assessore alla Salute”.

E quell’intervista in cui diceva di voler rimanere a Palermo per occuparsi di sanità?

“Confermo di voler rimanere in Sicilia, questo sì. Ho iniziato a studiare alcune cose, molte relative alla sanità, che spero di portare avanti. Il che non significa che voglio fare l’assessore. Anche se mi arrivasse una proposta non l’accetterei, ma può stare certo che se non sarò io a richiederlo nessuno me lo proporrà…”.

Sarà Forza Italia a chiedere quell’assessorato?

“Sarebbe una richiesta più che legittima. Glielo dico meglio: io, da coordinatore regionale di Forza Italia, ho come primo obiettivo ottenere la delega sulla sanità”.

Musumeci e FdI gliela contenderanno.

“Se Musumeci ogni tanto avesse ascoltato i miei consigli, non si sarebbe trovato in questa situazione. Ma lo conosciamo… Ha fatto l’inutile uomo solo al comando, ed ecco il risultato. Io credo di essere in condizione di aiutare anche sulla sanità. Da mesi sto individuando delle soluzioni per risolvere i problemi, a partire da quello sulle liste d’attesa che indigna tanto il presidente Schifani. Musumeci non è stato in grado di farlo perché non ascoltava nessuno. Col prossimo governo sarà diverso”

Su cos’altro darà suggerimenti?

“Non è vero che la Sicilia è irredimibile. Tante cose si possono migliorare, alcune anche entusiasmanti per chi, come me, si entusiasma. Come dimostra da sempre il presidente Berlusconi, l’entusiasmo fa parte del nostro Dna. L’insegnamento che ho avuto da mia madre, e in parte da Berlusconi, è che la mattina, quando ci si alza, bisogna sempre ricordarsi di essere felici”.

Ci offra qualche esempio sulle cose da migliorare.

“Dal cinema alla cultura – penso alla valorizzazione del Cretto di Burri – fino al turismo. Bisogna “vendere” la Sicilia non perché c’è il sole o il mare, ma per le cose che gli altri non conoscono: per l’arte contemporanea, per le nostre eccellenze nel campo della sanità e della ricerca. Ci sono cose strepitose che nessuno è stato in grado di lanciare. Tanti ragazzi rimangono entusiasti dopo aver parlato con me. Non perché io sia un genio, ma perché ho una capacità importante: pensare positivo. Pensare alle cose che si possono fare e trovare il sistema per farle. Finora è stato impossibile”.

L’assessore Armao, candidato governatore con il Terzo Polo, dice che un gruppo di potere di cui lei fa parte – assieme a Sammartino, Di Mauro e Stancanelli – avrebbe ostacolato alcuni processi di riforma per fare i vostri di interessi…

“Non so di cosa parli Armao sui social. Ma è una delle persone più inutili che conosca. Se il Terzo polo aveva una sola possibilità di attecchire in Sicilia, con la scelta di Armao ha rovinato tutto. Ma poi mi spieghi: qual è il merito della contestazione?”.

Vi accusa, ad esempio, di aver bloccato la legge sui rifiuti col meccanismo del voto segreto.

“Ancora con questa storia? Armao dovrebbe rileggersi qualche libro sulla Costituzione e sulla democrazia. Io non amo il voto segreto, ma è una scelta che esiste anche al parlamento nazionale. Nelle altre legislature c’è stato un utilizzo del voto segreto assolutamente sproporzionato rispetto all’attuale. Non so a quali centri di potere o lobby faccia riferimento Armao. Visto quello che si legge in giro, però, farebbe meglio a guardare in casa propria. Sammartino? Non lo conosco neanche così bene, ma è una persona che mi sta simpatica perché a differenza di Armao sa sorridere”.

Anche Armao sorride spesso.

“I risultati che ha ottenuto in questa legislatura sono veramente imbarazzanti. Non è tornato una volta da Roma con un accordo di finanza pubblica che potesse dirsi soddisfacente. Cinque anni fa ha fregato sia me che Berlusconi sostenendo che era il leader dell’esercito degli indignati. Che fine hanno fatto questi indignati? Siamo certi che riusciranno a spingerlo oltre il 3 per cento? Noi da questa gente non prendiamo lezioni”.

Chiudiamo con un pronostico. Schifani riuscirà ad avere la maggioranza?

“Il risultato dipende da moltissimi fattori. Intanto dai partiti del centrodestra che riusciranno a superare il 5%. Questo significherebbe allargare la maggioranza, altrimenti i seggi sarebbero redistribuiti. E poi dall’effetto De Luca: se riuscirà a trasferire anche alle sue liste i numeri che emergono dai sondaggi, significa che riuscirà a far eleggere una quindicina di deputati, forse qualcuno in più. Sono calcoli assai complessi”.

Forza Italia riuscirà a confermarsi primo partito?

“Ci proveremo in ogni modo. Sono fiducioso perché stiamo lavorando bene. Girando le singole città, Fratelli d’Italia non mi pare al nostro livello. Da anni, invece, non vedevo una Forza Italia così forte”.