Regione. In bilico 7 miliardi di infrastrutture

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, tradito da Forza Italia. La sua ricandidatura ora è appesa a un filo

“Il governo Musumeci blocca oltre 7 miliardi di euro per le infrastrutture e vanifica gli sforzi per la semplificazione del governo Conte. Tra gli annunci e la realtà, Musumeci blocca lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia”. Un attacco diretto proveniente da Roma rischia di dissolvere il clima di “leale collaborazione” fra Palazzo Chigi e Palazzo d’Orleans. Non sarebbe la prima volta. L’autore del post è Giancarlo Cancelleri, viceministro delle Infrastrutture. La norma del contendere è il ddl Urbanistica. Nella fattispecie il comma 5 dell’articolo 54, in cui si dice che “i comuni dotati di strumenti urbanistici generali, i cui vincoli preordinati alla espropriazione sono decaduti per il trascorso periodo di efficacia, non possono procedere alla approvazione di varianti parziali riguardanti il verde agricolo, classificato come zona “E” dello strumento comunale, ad eccezione di quelle finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche inserite nei programmi comunali…”.

In sostanza, spiega Cancelleri, questo comma “sta bloccando opere per oltre 7 miliardi di euro in Sicilia, perché nessuna opera pubblica nazionale, ad esempio quelle stradali e ferroviarie, vengono inserite nei programmi comunali, e come avevo già detto la lista si sta allungando a dismisura. Perché mai, infatti, un sindaco dovrebbe prevedere una strada statale o una nuova ferrovia nei propri programmi comunali?”.

La questione era stata riportata in aula dal capogruppo dei Cinque Stelle, Giorgio Pasqua. E rischia di animare gli ultimi giorni del 2020 in cui il governo è alle prese con l’approvazione dell’esercizio provvisorio, mentre l’Ars dovrà votare una sorta di “collegato” alla Legge di Stabilità, con l’obiettivo di provvedere alle proroghe dei precari e al pagamento degli stipendi. In mezzo la questione Urbanistica, che Cancelleri rimarca: “Semplificare e avviare velocemente cantieri, questo dovrebbe essere il dovere di tutti i livelli istituzionali, cosa che in una regione come la Sicilia si traduce in sviluppo delle infrastrutture e nuovi posti di lavoro, purtroppo il primo ostacolo è proprio il governo della Regione stessa”.

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