“L’espressione ‘spalmiamo i morti’ è stata assolutamente infelice, anche se si usa nel gergo. Può suscitare giustamente indignazione: però se si fosse detto distribuiamola o accreditiamola, forse avrebbe suscitato meno reazione”. Lo ha detto Nello Musumeci, durante il dibattito all’Ars sull’inchiesta aperta dalla procura di Trapani, che ha iscritto nel registro degli indagati anche l’ex assessore alla Salute, Ruggero Razza. “Quel termine – ha spiegato Musumeci – si riferiva al fatto che quei dati erano arrivati dalle strutture con cinque giorni di ritardo, quindi non avrebbe avuto senso caricarli in un solo giorno, quello sì sarebbe stato atto falso. Non potevi dire che c’erano stati 26 morti in un giorno, quando erano stati in 4-5 giorni. Comunque li collochi il saldo finale non cambia”. Musumeci ha difeso la sua linea rigorista, sottolineando la distanza fra gli atti dell’accusa (che parlano di un governo intento nella ricerca del consenso) e le sue richieste di prudenza inoltrate al governo nazionale.

Non è mancata una replica agli esponenti del Pd, in primis a Cracolici: “Ma crede davvero che i siciliani siano tutti affetti da amnesia? Crede davvero che siano tutti smemorati? Ma come si può pensare che su un episodio del genere c’è il rischio che si perda la credibilità dell’istituzione proprio nei giorni in cui, sulle cronache dei giornali, torna alla ribalta il sistema Lumia-Montante che ha visto, per cinque anni, il governo passato ostaggio di un gruppo di potere e di un cerchio magico che ha fatto cose incredibili? Ha fatto le cose peggiori, ma nel modo migliore… Come se i siciliani avessero dimenticato, solo per restare in ambito sanitario, la squallida vicenda dello sbiancamento anale, non mi interessa se vera o presunta. Ma come si può non ricordare le parole agghiaccianti pronunciate dalla dottoressa Borsellino, che se n’è andata sbattendo la porta e, a chi chiedeva il perché delle dimissioni, rispondeva ‘prevalenti ragioni di ordine etico e morale’ e aggiungeva: ‘vi sono stati accadimenti che hanno aggredito la credibilità delle istituzione sanitaria’. Ma davvero pensate che tutte le stagioni siano uguali? Il buonsenso dovrebbe suggerire di evitare accostamenti”.

Il governatore, alla fine del suo discorso ha elogiato le qualità morali di Razza: “La migliore risposta l’ha data questo ragazzo Ruggero Razza, dato in pasto alla folla, quella folla che disse liberate Barabba. La lezione di Razza, di questo ragazzo cresciuto nelle caserme, nell’insegnamento del padre addestrato nell’Arma, formato alla Nunziatella, cresciuto accanto a me e al quale voglio bene come fosse un figlio pur non avendogli risparmiato critiche, sta vivendo giornate difficili. Potrebbe capitare a ciascuno di voi, per una parola mal detta, per avere compiuto un atto senza la dovuta meditazione. Prudenza serve, prudenza”. Infine, dimenticando per un attimo il ‘nobile’ gesto dell’assessore, Musumeci ha spiegato comunque di non volerlo emulare: “Solo i vili e i fuggiaschi si dimettono, siamo qui perché questa terra la vogliamo cambiare. Il percorso di rivincita della Sicilia è ancora lungo”.