C’era una volta il tempo delle mele. Oggi c’è invece la stagione dei rimpasti. Nello Musumeci dice che vuole rivedere la composizione della giunta; e così dicendo spera di superare l’ostacolo di un’Ars che non sopporta più né il vuoto del governo né le arroganze bullesche dell’assessore al Bilancio. Tenta di rimescolare le carte anche Leoluca Orlando, sindaco di una Palermo che cade a pezzi. Ma che cosa c’è da aspettarsi? Tu dici rimpasto e speri che finalmente stia per entrare, nelle stanze del potere, un refolo di aria fresca. Scopri invece che s’avanzano i vecchi ruderi. Musumeci punta sull’ex senatore Antonio Scavone, stagionato portaordini dell’immarcescibile Raffaele Lombardo. Mentre Orlando tenta di imbarcare, con ruolo di vicesindaco, Fabio Giambrone: che è stato già senatore, fidatissimo uomo di sottogoverno, candidato trombato. Evviva il rinnovamento.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Musumeci e Orlando, rimpasto coi ruderi
antonio scavonefabio giambroneleoluca orlandonello musumeci
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