Musumeci all’Ars, il M5s se ne va

“E’ la prima volta che un presidente della Regione relaziona al parlamento sull’attività del governo a metà legislatura. L’articolo 160 bis del regolamento dell’Ars, il quale prevede che ogni sei mesi il presidente venga a riferire in aula, risale a 17 anni fa. Sono contento di aver rotto questo silenzio dopo 17 anni”. Lo ha detto il presidente Nello Musumeci, intervenendo oggi a Sala d’Ercole. La mancata presentazione della relazione semestrale, però, ha indispettito il Movimento 5 Stelle che ha abbandonato l’aula prima che prendesse la parola: “Mi amareggiano i malesseri di alcuni deputati sulla mancata preventiva consegna del testo scritto – si è difeso il governatore – Di questo mi dolgo e mi scuso. Ma ho la cattiva abitudine di non delegare ad altri ciò che devo riferire in aula. Ma dovendolo scrivere nei tempi prefissi, sono arrivato a 111 pagine, mentre stasera vorrei leggerne una trentina. La prossima volta avremo meno cose da dire, trattandosi di una relazione semestrale. In questa ho dovuto condensare 30 mesi di attività. Piuttosto dovremmo chiederci perché per 17 anni siamo rimasti in silenzio”.

“Questa sera non mi occuperò di cose che non sono state ancora fatte – ha esordito Musumeci – Ma qui parlo delle cose già compiute e formalmente avviate, in coerenza con le dichiarazioni programmatiche rese in quest’aula al momento dell’insediamento (gennaio 2018). Parecchi di quegli obiettivi sono stati raggiunti, altri attendono di essere avviati verso la loro attuazione nella seconda metà di questa legislatura. Le conseguenze disastrose dell’epidemia stanno gravando come un macigno sul nostro operato. Ma non siamo qui per cercare alibi”.

Musumeci ha poi cominciato ad elencare alcuni risultati conseguiti dal suo governo, a partire dall’accordo Stato-Regione da due miliardi siglato nel 2018 con il ministro Giovanni Tria, passando per la riduzione del contributo di finanza pubblica da 1,3 a 1 miliardo l’anno. Senza tralasciare la questione disavanzo, che la Regione è riuscita a spalmare in trent’anni. In merito al patrimonio immobiliare, Musumeci ha ricordato il progetto da oltre 300 milioni per la realizzazione del centro direzionale, che ospiterà tutti gli uffici della Regione.

Tra i tanti temi affrontati, in quasi due ore di discorso, il governatore si è soffermato anche sui rifiuti: “Il sistema è stato costruito per favorire e alimentare un perverso intreccio tra politica, burocrazia e imprenditoria privata. Si è dato vita a un pericoloso oligopolio che controlla l’ottanta per cento del trattamento dei rifiuti”. Ma la differenziata è passata dal 16 al 42% – nonostante le carenze croniche delle città metropolitane – e dietro l’angolo c’è il nuovo piano dei rifiuti: “Contiamo di poterlo definire entro il mese di agosto”. A quel punto Musumeci ha citato tutti gli impianti pubblici di compostaggio in fase di realizzazione nell’Isola.

Musumeci ha anche presentato all’aula il nuovo assessore ai Beni culturali, Alberto Samonà, definito “siciliano, di Palermo”, di cui ha sottolineato la “sobrietà”: “Gli auguro un buon lavoro e sono sicuro che saprà farsi apprezzare per la competenza, la sobrietà e l’entusiasmo che mette nell’esercizio del suo ruolo”. Nelle sue conclusioni, invece, ha teso la mano al parlamento, mettendo da parte i dissidi del passato: “Serve un clima meno avvelenato, un linguaggio meno violento, dentro e fuori dal palazzo. E’ un appello a tutti, per primo a me stesso. Serve un dialogo e un confronto aperto fra governo e assemblea regionale siciliana. Senza pregiudizi e preconcetti. Ognuno nel proprio ruolo, ma tutti consapevoli che abbiamo il dovere di cambiarla questa Sicilia che a volte fa solo finta di voler cambiare. Sciupare il tempo che abbiamo di fronte a noi sarebbe un suicidio”. Il dibattito, sulla base di un accordo fra capigruppo, si terrà martedì prossimo. Infine Micciché ha strigliato i Cinque Stelle: “Il loro è un comportamento scorretto. Gli accordi erano altri”.

Il M5s sull’Aventino: “I pieni poteri danno alla testa”

“Probabilmente i pieni poteri di cui potrà predisporre a suo piacimento stanno già cominciando a dargli alla testa, qualcuno, comunque, dica a Musumeci che non è l’imperatore e che questo Parlamento merita rispetto”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, che hanno abbandonato sala d’Ercole in occasione della presentazione della relazione dell’attività di governo da parte del presidente della Regione. “La mancata trasmissione in anticipo del documento ai deputati, come previsto dal regolamento – afferma il capogruppo Giorgio Pasqua – è la goccia che ha fatto traboccare il vaso della nostra pazienza e l’ennesima prova dell’assoluta mancanza di riguardo di Musumeci nei confronti di questa istituzione, che, tra l’altro, ormai diserta sistematicamente. È più che evidente l’intento del presidente di evitare il confronto coi deputati e di dare il via all’ennesima celebrazione del nulla senza contraddittorio. Sono tantissime le cose di cui sarebbe piaciuto chiedergli conto e ragione. Speriamo che ce ne sia data occasione in futuro, ma a questo punto ormai non ci meravigliamo più di nulla”.

Barbagallo (Pd): da Musumeci una relazione sul niente

“Musumeci ha parlato per circa un’ora e mezzo: abbiamo ascoltato un elenco freddo e superficiale che non ci ha convinto, sono stati novanta minuti di ‘niente’. Ci vorrebbe almeno un’altra ora e mezza per ribattere punto su punto ad i suoi ‘presunti risultati’”. Lo dice Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD a proposito della relazione di metà legislatura illustrata all’Ars dal presidente della Regione Nello Musumeci. “Oltretutto – aggiunge Barbagallo – Musumeci ha avuto davvero faccia tosta a parlare di trasparenza al Cas, quando proprio lui ha nominato nel consiglio di amministrazione dell’ente un imputato per concussione”.

Lupo (Pd): il programma del governo è rimasto inattuato

“Musumeci conferma che il suo governo non ha una strategia di sviluppo e che gran parte del programma con il quale si è presentato agli elettori non è stato attuato”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars, a proposito della relazione di metà legislatura illustrata in aula dal presidente della Regione. “Musumeci si è limitato ad illustrare un elenco scontato delle attività ordinarie svolte dagli assessorati: il presidente della Regione sembra ormai barricato dentro Palazzo d’Orleans, senza avere la percezione della realtà che i cittadini vivono tutti i giorni sulla loro pelle. Alla Sicilia servono misure coordinate ed incisive per promuovere lavoro produttivo, crescita economica e sociale, soprattutto in questa difficile fase di emergenza Covid”.

Fava (Misto): solo verbi al futuro e omissioni

“Una noiosa relazione contabile, piena di verbi al futuro e di furbe omissioni ma poverissima di fatti. Una natura morta. Musumeci sembrava il conte zio dei Promessi Sposi: sopire, troncare… Il resto, nel merito, lo dirò in aula martedi prossimo”. Così il deputato regionale Claudio Fava.

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

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