Al caro voli non c’è rimedio. Non basta l’Osservatorio sul trasporto aereo istituito dalla Regione siciliana, o la denuncia di Schifani all’Antitrust del presunto cartello fra Ita e Ryanair (con annesso l’arrivo del terzo vettore, Aeroitalia). Volare sotto Ferragosto è un bagno di sangue, anche se i rincari rientrano in un processo d’inflazione complessiva che investe altri settori merceologici e di consumo.

Ieri il garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, ha chiesto alle principali compagnie aeree “spiegazioni precise sulle dinamiche dei prezzi e in particolare su determinate tratte che hanno visto una variazione anomala”. I chiarimenti dovranno essere forniti entro 10 giorni mentre la commissione per il monitoraggio dei prezzi si riunirà il 20 luglio e farà un confronto tra i dati forniti dalle imprese e quelli già disponibili. È quanto si legge in una nota del Ministero delle imprese e del made in Italy dopo l’incontro – voluto dal titolare del dicastero, Adolfo Urso – tra “mister prezzi” e le principali compagnie (Ita Airways, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, Easyjet, Neos e Wizz Air).

Al centro delle verifiche del Mimit l’andamento dei prezzi dei biglietti di alcune tratte che collegano Roma e Milano con Venezia, Palermo, Catania e Cagliari dopo aver visionato i dati Istat, che hanno fatto registrare a maggio di quest’anno aumenti medi dei biglietti aerei del 40% su base annua.