Come un cerchio che si chiude, il nuovo direttore del Teatro Biondo sarà ufficializzato con tutta probabilità venerdì prossimo, 22 febbraio, e uscirà fuori da un consiglio d’amministrazione convocato per quella data che è la stessa in cui la sera debutterà la nuova produzione dello Stabile palermitano, «Spettri» di Ibsen, regia di Walter Pagliaro, protagonisti Micaela Esdra e Massimo Venturiello. Così come al debutto del precedente spettacolo nato in via Roma, «Chi muore giace», il vecchio direttore Roberto Alajmo (che ne era anche l’autore) si congedò suo malgrado dal pubblico dopo i primi cinque anni di mandato, anche per questa occasione si è forse aspettato un esordio «in casa».

O è più probabile invece che il cda abbia optato per il 22 febbraio messo alla corde dai sindacati per quella che è diventata la vera «emergenza» della Fondazione e che non troppo paradossalmente ha messo in secondo piano la nomina del nuovo direttore artistico: i soldi. Che non ci sono più. Tanto che non sono stati pagati gli stipendi di gennaio e potrebbero forse «saltare» anche quelli di febbraio se non si troverà una soluzione, e alla svelta. Sempre il 22, infatti, i sindacati – già abbastanza agitati – busseranno alla porta del presidente Gianni Puglisi e verrà loro data udienza. Forse anche una risposta.

La questione è riassunta come sempre nell’annoso problema del credito bancario. Scaduto il mandato al Monte dei Paschi di Siena, il cda ha tentato di rinnovare la convenzione attraverso il consueto bando ma il secolare Istituto ha fatto sapere di non essere più interessato alle condizioni poste da via Roma e nessun’altra banca si è fatta avanti per poter offrire al teatro i propri servizi. Ragione per la quale, il Biondo ha ancora un conto aperto con i Paschi ma non può più usufruire della scopertura. E la scopertura, si sa, con i tempi biblici con cui Regione e Comune accreditano i loro contributi, è l’unica soluzione a cui un teatro può far ricorso per andare avanti. L’ultimo benefattore a presentarsi è stato il Comune, con il suo milione e mezzo di euro: arrivato sul c/c della Fondazione, è stato “risucchiato” subito dal Monte dei Paschi per appianare la scopertura. Grazie e cari saluti.

Bambole, non c’è un euro. Ovviamente il cda dichiara una fervida attività di verifiche, iniziative, incontri eccetera ma a tutt’oggi gli ultimi soldi che impiegati e maestranze del Biondo hanno visto sono stati quelli con cui hanno imbandito la tavola a Natale. Non sono state pagate le compagnie delle ultime due produzioni in loco, “La tempesta” e “Chi vive giace”, è al lavoro sotto debutto quella di “Spettri” e anche in questo caso, nonostante la rassicurazioni del vicedirettore Mauro Lo Monaco… Ma pure gli spettacoli ospiti da gennaio non sono stati saldati, quelli in scena al Ridotto, “Le sorelle Materassi” in sala grande, il mese prossimo torna lo show del clown-fantasista russo Slava, grossa formazione prodotta da un’agenzia internazionale. Insomma, la solita gatta da pelare. Per non parlare del danno di immagine che questa situazione di incertezza, se non si sbloccasse con urgenza, potrebbe provocare sui potenziali acquisti che il nuovo direttore vorrebbe fare per la stagione 2019/2020. E mentre gli altri Stabili stanno per definire i calendari autunno 2019-primavera 2020 (il Piccolo di Milano, ad esempio, illustrerà il cartellone in buon anticipo già la prossima settimana), il Biondo è in alto mare.

Nel teatro senza direttore, Puglisi ha intanto firmato di suo pugno (di solito lo fa per l’appunto il direttore) ed inviato al ministero, il piano 2019 che per legge dev’essere consegnato entro il 31 gennaio. Vergata questa, lo aspettano nel giro dei prossimi giorni altre firme, assai più delicate, legate a delicatissime questioni.