Sessantottomilacinquecentoquaranta. E’ il numero di “like” che Chiara Ferragni, la mattina del matrimonio, ha collezionato in cinque minuti postando una decina di foto su Instagram, sopra il medesimo post: “Ieri sera è stato un sogno. Ma il meglio deve ancora venire. Oggi è il giorno…”. Cinque minuti e quasi 70 mila “like”. La dice lunga sul fatto che la fashion blogger e influencer – scusate per il lessico, ma anche questo è il segno dei tempi – ha costruito sul consenso di Instagram le proprie fortune. E il consenso di Instagram è quello di cui si nutre oggi: perché alla Ferragni, a parte l’innata capacità di mettersi in posa e di relazionarsi con i propri “seguaci”, non conosciamo doti particolari. Non ce ne voglia.

L’ultimo matrimonio eccellente, che addirittura si era accaparrato un’esclusiva con Sky, era quello di Francesco Totti e Ilary Blasi. Correva l’anno 2005. Sembra appartenere alla preistoria. Il solco tracciato dalla Ferragni e da Fedez, che sembra aver smarrito nel tempo la sua anima da rapper critico e anti-conformista, sarà difficilmente replicabile. Almeno nel breve termine. La loro wedding planner ha stravolto il concetto stesso di matrimonio: ce lo vedete un gate a Linate con l’hashtag #ferragnez, coniato giusto per l’occasione? E un boeing della compagnia di bandiera – fra l’altro in stato di salute comatoso – offrire un passaggio a pagamento agli ospiti della coppia per farli giungere in Sicilia? Ecco, la Sicilia. C’è anche lei in tutto questo. Forse un po’ in secondo piano – nonostante le bellezze architettoniche di Noto e la sua storia – rispetto a un matrimonio che guarda soprattutto i coniugi dare spettacolo, scambiarsi “stories” ed effusioni, parlare a un pubblico immaginario, immateriale, fidato.

L’onda lunga dell’imbarbarimento (o inebriamento?) da social ci ha portato a vivere quest’evento in modo quasi normale. Come se fosse normale che durante la serata dedicata agli amici, quella della vigilia, organizzata nella Loggia del Mercato di Noto, la Ferragni impugni il telefono, decida di selfarsi e Fedez la interrompa dicendo: “Tanto non si sente un cazzo, amò”. E’ tutto così normale e così ridicolo. Eppure “hanno fatto girare l’economia italiana più le stories dei #Ferragnez di oggi che gli ultimi trent’anni di Festival di Venezia” si legge su Twitter. O ancora: “Dite quello che volete, ma i Ferragnez ci stanno facendo sognare”.

Di Maio e il Codacons hanno provato timidamente a rovinargli la festa, ponendo un dubbio sulla legittimità di quel gate e di quell’aereo, ma ne sono usciti sopraffatti dalla voglia del popolo della rete (meno grillino del solito) di sentirsi per un giorno vip e imbucato alla festa più cool. C’è, ovvio che c’è, anche qualche picconatore che non sopporta i reflui della mondanità; qualche moralista (“Crisi? Razzismo? Omofobia? Istruzione di merda? Si ma noi siamo italiani e il popolo si smuove perché indignato di come i #TheFerragnez hanno fatto ad avere l’aereo. Prima i problemi seri giustamente”); qualche invidioso. E poi c’è Fiorello che li trolla tutti quanti: “Ma quelli che ci tengono a farci sapere che non gliene frega un Ca… del matrimonio #TheFerragnez? A me ad esempio non frega un Ca… di quelli a cui non frega un Ca… del matrimonio di #TheFerragnez. Auguri! #braviebelli #rosiconi”.

Facendo un giro nella Noto dei balocchi, che dopo l’iniziale e apparente “timidezza” ha offerto alla coppia ali di folla e standing ovation, è chiaro come i tempi siano cambiati. E come la crudeltà di questa partecipazione spontanea e allargata a un evento privato sia vissuta con assoluta (e preoccupante) normalità. Robe da tutti i giorni: “Non penso si sia perso il senso della realtà, qui si tratta di adeguarsi ai tempi – dice una venditrice di ceramiche -. Prima si leggeva dai giornali e avevi un rapporto diverso con la notizia. Ma qui c’è un bambino (Leone, il figlio della coppia) che è diventato un vip e ha viaggiato più di me. Ci si deve adeguare”.

Anche il sindaco di Noto, che nel pomeriggio ha celebrato il matrimonio a 30 km dalla sua città, nella “Dimora delle Balze” (stavolta sì, inaccessibile per tutti i potenziali imbucati d’Italia), ha espresso un concetto interessante e in parte condivisibile: “Oggi i social hanno un impatto importante nella gestione della quotidianità. Al di là delle esigenze di carattere comunicativo e informativo, rappresentano per i giovani un elemento fondamentale della vita. Per questo devono dare buoni esempi”.

E qui scendono in campo Fedez e la Ferragni, e il loro ruolo di genitori: “Il fatto che matrimonio possa essere vissuto in questo modo – sostiene Corrado Bonfanti -, rivela la voglia di mettere a nudo anche dei sentimenti. Non ci vedo nulla di male. E in tutto questo non tralascerei un aspetto: quello dell’unione. Si lancia un messaggio ai nostri giovani: ossia che si può essere moderni, all’avanguardia anche nel rispetto di regole tradizionali, nel prendere impegni reciproci e rispettarli. Questi due ragazzi si assumono una responsabilità nei confronti del mondo che li circonda. La loro importanza mediatica e comunicativa sarà un elemento di attenzione nella quotidianità, nel loro impegno da genitori. Il loro comportamento può avere un impatto nel contesto di una comunità allargata. Oggi abbiamo bisogno di questi eventi positivi”.

Ed è stato un evento più che positivo, dirompente nelle emozioni, quello andato in scena ieri. Lo scenario naturale fantastico. Dagli occhi di Fedez e della Ferragni sgorga, finalmente, qualche lacrima di commozione. I sorrisi un po’ sbruffoni di sempre lasciano spazio al sentimento vero, figlio della realtà che per un attimo sgombera il campo dagli equivoci e dai tweet. Dura poco, in effetti. Al “sì”, pronunciato intorno alle 19, segue il primo post di Fedez che arriva poco prima delle 20. “Bukowski diceva che l’essere umano ha due grandi difetti – scrive il cantante, con una foto maestosa di loro due in allegato – L’incapacità di arrivare in orario e l’incapacità di mantenere le promesse. Io non posso garantirti che sarò sempre in orario ma ti prometto che anche se in ritardo, ci sarò per sempre”. E la Ferragni, con 14 milioni di follower al seguito, più del doppio del maritino, non può rimanere a guardare: stessa medesima foto, pensiero più stringato (“Yes, I do. Forever”). Tutti li hanno visti sprigionare amore. Che sia passione, morbosità, vanità poco importa. Ciò che importa è che vada come loro hanno deciso. Le nozze più social di sempre.