Evviva. Anche Marcello Caruso – che, sulla carta, è il coordinatore regionale di Forza Italia – ha detto la sua sull’apertura del partito alle altre forze moderate, in vista delle elezioni europee. Caruso, si sa, ha licenza di parlare, ma in seconda battuta. La prima battuta spetta sempre e comunque a Renato Schifani che, in quanto presidente della Regione, è il suo datore di lavoro. Caruso è l’eterno secondo: può anche avere un pensiero, ma prima di esternarlo deve chiedere il nulla osta al “principale”. Caruso è una finzione: può anche scrivere una lettera a un alleato ma dopo avere concordato il testo con Schifani. Caruso è un prestanome: può anche nominare un coordinatore a Trapani o nel più piccolo comune della Sicilia, ma deve semplicemente ratificare il nome scelto dal padrone di Palazzo d’Orleans. Altrimenti sono rancori. Povero Marcello, re Travicello.