Odio i fans in delirio. Odio i fanatici di qualsiasi fatta. Odio gli ultrà della politica, della religione, odio gli entusiasti di mestiere, odio chi fa la coda per l’autografo, odio a posteriori finanche le fans che svenivano e si strappavano i capelli per i Beatles, figuratevi.

Ma da qualche giorno ho sviluppato un odio speciale per i fans in delirio per i celebri sposi che hanno scelto Noto per dirsi sì per sempre. I fans in delirio per la Ferragni e Fedez. Ma in delirio perché? Per cosa? In delirio rispetto a quale abilità?

Sia chiaro, riconosco ai due tizi un talento fuori dal comune: riuscire a far soldi a palate sulla base di niente, su qualcosa che non esiste, nasconde il germe del genio. Non sono insomma di quelli che arricciano il naso verso un successo incomprensibile. Non capisco ma mi adeguo, come diceva Ferrini.

Mi sfugge però il senso del fan in delirio, e in particolare del sicilianotto che urla sguaiatamente la sua ammirazione al passaggio della coppia glam per le strade, delle orde di ragazzini che piangono e darebbero un braccio per l’orlo delle vesti griffate; mi disturba in generale il senso del fan delirante ma mai come in questo caso perché mi pare particolarmente incomprensibile e fuori posto.

Mi dicessero “prova a parlare con questi ragazzi, ascolta quello che hanno da dirti” risponderei no grazie. Ho un rifiuto aprioristico, una chiusura a prescindere, un fastidio viscerale che voglio resti tale. “Andate a zappare”, avrebbe detto quel campione di democrazia che era mio padre. Io magari a zappare no, ma a studiare sì.

Viva la vita social dei Ferragnez, fatti loro, ma i fans in delirio proprio no, per carità.