“A noi la vicenda La Rocca preoccupa. Non per lo stile della telefonata e le parole non in linea col galateo istituzionale. Ma perché dice una cosa di strabiliante gravità, se vera: cioè che alcuni medici stessero ostacolando l’attività Covid per garantirsi l’attività intramoenia. Credo che un dirigente di un assessorato che sa di cartelle cliniche manipolate o falsificate, debba immediatamente fare i nomi alla Procura della Repubblica. Sarebbe un reato, e di fronte ai reati non servono gli annunci”. Claudio Fava, intervenuto durante la conferenza stampa dell’opposizione, in attesa della mozione di censura all’assessore Razza in programma mercoledì all’Ars, tira dentro la polemica Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute.

“Dopo la telefonata del 4 novembre – spiega ancora Fava – abbiamo assistito a un incremento esponenziale dei posti di Terapia intensiva. Questa è una cosa abbastanza inconsueta. Il Cimo (il sindacato dei medici ospedalieri) ha fatto un’analisi puntuale ospedale per ospedale, rilevando oltre duecento posti in meno rispetto a quelli dichiarati. E io francamente credo più ai numeri del Cimo che non a quelli dell’assessore”. “Inoltre – puntualizza Fava – i manager se li sono scelti Razza e Musumeci. Se ritengono che siano poco reattivi e consenzienti a questa operazione di falsificazione, non resta loro che rimuoverli”.

Il presidente dell’Antimafia ha rivolto un invito accorato anche ai colleghi della maggioranza, fra cui Pullara, vicepresidente della commissione Salute, che aveva chiesto di spostare il dibattito di mercoledì: “Il minimo che si possa fare, non per partito preso o sciacallaggio, è rivolgere a tutti quanti un invito a considerare nel merito le cose accadute e il testo di questa mozione – ha detto Fava -. Di fronte alla necessità di una censura non possono esserci appartenenze politiche”. Mentre Italia Viva, che “sta avendo un dibattito interno”, ha garantito “l’intenzione di stare da questa parte”.

L’apertura era toccata a Giuseppe Lupo, capogruppo del Partito Democratico all’Ars: “Contestiamo l’atteggiamento negazionista dell’assessore Razza, il quale ha sempre negato che la Sicilia fosse diventata ‘zona arancione’ per motivi oggettivi. Piuttosto, ha ritenuto che il governo nazionale abbia voluto penalizzare l’Isola per ragioni politiche, dimenticando che anche la Puglia fu classificata a rischio elevato. Negare che il problema ci sia, è un modo per dire ‘non facciamo nulla’”. “La Sicilia – prosegue Lupo – è finita in zona arancione per i famosi ventuno parametri. L’assessore e il presidente della Regione sapevano perfettamente che il numero dei casi riscontrati era più che raddoppiato, che l’indice Rt era alto, che c’era carenza di personale sanitario. Inoltre, erano a conoscenza dell’assoluta inadeguatezza del numero di tamponi effettuati, del fatto che il tracciamento era saltato, oltre che dell’insufficienza del numero di posti letto e terapie intensive”.

Individuando la causa dell’esplosione del contagio nell’ordinanza n.26, con cui Musumeci “ha consentito l’occupazione al 100% dei posti a sedere e in piedi dei mezzi del trasporto pubblico, in deroga all’obbligo del distanziamento di almeno un metro”, Lupo ha chiesto anche a nome dei colleghi l’immediata rimozione dell’assessore alla Salute. O, in alternativa, le dimissioni. “Ha anche tentato di impedire al Cts di riferire in commissione – insiste Lupo -. Questo elemento testimonia l’assenza di correttezza istituzionale”.

Anche da parte di Giorgio Pasqua, capogruppo dei grillini, sono arrivati alcuni dati a supporto della mozione: “In commissione Salute – ha raccontato – l’assessore Razza e La Rocca non ci hanno mai detto se i posti Covid venissero aggiunti ai posti di Terapia già esistenti, oppure no. Siamo andati in giro per le Asp e questi posti in più non ci sono. Mancano pure i medici: hanno pensato di cercarli adesso, ma avrebbero dovuto farlo a marzo. La mozione ha tanti motivi, ma uno in particolare: la totale disorganizzazione dell’assessorato alla Salute. In tutta questa storia c’è un colpevole e noi lo stiamo indicando”.

Pullara (Popolari e Autonomisti): rinviare discussione su Razza

“Sto riflettendo se martedì presenzierò in Commissione per l’audizione del’Assessore alla Salute Razza e il dirigente generale Mario La Rocca. Da mesi facciamo riunioni in commissione senza però alcun risultato, non solo non veniamo ascoltati sulle problematiche, men che meno su eventuali soluzioni che prospettiamo, ma soprattutto non riceviamo risposte. E poi mi chiedo queste riunioni al chiuso a che servono?! La gente vuole sapere, dobbiamo essere trasparenti ed uscire dal palazzo a costo di dire brutte verità. Inutile negare che il sistema è imploso. La responsabilità non è mai di uno solo ma di un complesso ed al contempo nessuno può chiamarsi fuori. Nello specifico dei posti letto ritengo sia doveroso attendere le risultanze della preannunciata ispezione del ministero della salute attraverso i NAS”. Lo scrive in una nota Carmelo Pullara, vicepresidente della commissione Salute all’Ars. “A questo punto – ha aggiunto il deputato centrista – serve un primo atto di responsabilità e maturità politica, chiedo quindi in primis al presidente dell’assemblea Miccichè e ai capigruppo di maggioranza ed opposizione di rinviare la discussione sulla sfiducia all’assessore Razza alla fine dell’emergenza pandemica, questo per non gettare nell’ulteriore incertezza la sanità. Non ne abbiamo bisogno”.