Quando leggete i loro pensamenti su giornali, chiamateli pure intellettuali. Stanno tutti lì, devoti e zelanti, come chierichetti lungo il cammino di Santiago di Compostela; e come pellegrini recitano le lodi del sindaco Leoluca Orlando, che i loro occhi di fervido amore vedono come un esempio di cultura e saggia amministrazione. Gli attribuiscono il miracolo di avere portato Palermo all’ottantasettesimo posto nella classifica del Sole24ore sulla vivibilità delle città italiane: dieci punti più in su rispetto al nerofondo in cui era precipitata l’anno scorso. Genuflessi e salivosi come sagrestani sostengono che, grazie a lui, Palermo ha ritrovato il suo Rinascimento. Pensate che cosa succederà l’anno prossimo se dall’ottantasettesimo si passerà all’ottantunesimo. Lo metteranno sul carro di Santa Rosalia e lo porteranno in processione dalla Vucciria a Ballarò.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Palermo, Orlando e la gioia dei sagrestani
leoluca orlandopalermosole 24 ore
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