Il 23 luglio si terranno le primarie per la scelta del candidato presidente della Regione siciliana del campo progressista, che in Sicilia è formato da Pd, Movimento 5 stelle, Cento Passi, Articolo Uno, Europa Verde, sinistra Italiana e Psi. La finestra per la presentazione delle candidature va dal 23 giugno al 30 giugno.

Una delle novità principali è il voto dei sedicenni. Si voterà da una piattaforma digitale, su cui è possibile registrarsi dal 23 giugno fino a 48 ore prima delle votazioni (serve un documento d’identità). Previa registrazione, inoltre, si potrà votare anche su 32 postazioni fisiche in Sicilia, a copertura di tutto il territorio. Il calendario è stato illustrato in una conferenza stampa a palazzo dei Normanni dai rappresentanti delle forze politiche del ‘campo largo’. “Non sceglieremo nel chiuso di una stanza, con la logica del compromesso – ha detto il segretario del Pd, Anthony Barbagallo – ma dando voce ai cittadini attraverso le primarie”. Si tratta di “un modello di partecipazione” che trasforma la Sicilia in “un laboratorio politico, non soltanto nel merito, ma anche nel metodo, perché le primarie di coalizione sono una novità assoluta. Ci auspichiamo – ha concluso Barbagallo – che non sia solo una prova muscolare tra candidati, ma confronti aperti con tutti i settori, dai movimenti studenteschi, al turismo, e con i sindaci”. Nel Pd si fanno i nomi di Caterina Chinnici e Pietro Bartolo, preso atto della rinuncia dell’ex ministro per il Sud, Peppe Provenzano. I Cento Passi, con Articolo Uno, puntano su Claudio Fava.

Ma sull’impianto delle Regionarie pesano soprattutto i dubbi del Movimento 5 Stelle. E sul Movimento 5 Stelle. Che non ha ancora deciso – e non lo farà prima dei ballottaggi del 26 giugno – se derogare al vincolo del secondo mandato. E’ un processo fondamentale per gli equilibri siciliani, dato che da quell’esito derivano le possibilità di Giancarlo Cancelleri di essere di nuovo in campo.

Il sottosegretario carica il peso della scelta sulle spalle di Conte. “Il candidato del M5s? Sceglierà lui, ma non so come. Votando online, da solo, con i vicepresidenti, con i portavoce: questo non lo so”. La sua candidatura, invece, è appesa a un filo: “Allo stato, con le regole attuali, sono in campo Nuccio Di Paola e Luigi Sunseri. Una cosa è certa – ha detto Cancelleri a Repubblica -: chiunque sia il candidato dovremo convergere su di lui. Il movimento avrà una sola lista”. Nessuna lista Conte o Cancelleri, quindi: “Stare all’interno di un gruppo significa rispettare gli altri”. Sunseri, da parte sua, ha le idee chiare: “Prevedere una deroga, sulla base di qualsiasi criterio, più o meno valido, significherebbe privare il Movimento della sua stessa natura. Pensare, oggi, di andare oltre il secondo mandato, anche in una singola istituzione, significherebbe tradire l’essenza stessa del Movimento”.