Nuvole nere sulla corrente turistica di Fratelli d’Italia

“Open to meraviglia”, la campagna di promozione turistica ideata dal ministro Daniela Santanché, e affidata alle cure dell’agenzia Armando Testa, finisce nel mirino della Procura della Corte dei Conti. Come riporta Repubblica, i magistrati hanno aperto un fascicolo e a stretto giro sarà notificata una richiesta di chiarimenti al ministero del Turismo. L’obiettivo è capire come mai la “Venere Italia 23” – è il nickname per i social – sia scomparsa da oltre due mesi. L’ultimo post su Instagram risale a giugno, ritratta a Taormina, poi più niente. In piena stagione turistica è andata in ferie anche l’influencer che dovrebbe pubblicizzare le bellezze del territorio. Su Twitter il profilo è chiuso, su Facebook e TikTok è introvabile.

Solo lo spot promozionale era costato 138mila euro, duemila sotto la soglia che avrebbe obbligato a indire una gara d’appalto. Repubblica spiega che, per giustificare l’assenza di una gara, nell’atto la presidenza del Consiglio descriveva l’affidamento come dettato da urgenza. Perché, si legge nelle carte, “il video promozionale oggetto della prestazione contrattuale dovrà essere mostrato in occasione dell’evento di presentazione della campagna organizzata dal ministero del Turismo per il 20 aprile 2023”. Il ministero del Turismo, contatato da Repubblica a fine agosto, ha riferito che la sospensione delle attività della costosa influencer digitale non sarebbe frutto di un intoppo o di problemi di contratto con l’agenzia di comunicazione incaricata, ma di “una scelta ponderata”, per “far atterrare le campagne sul portale italia.it”.

Tuttavia Fratelli d’Italia ha i suoi bei grattacapi. Anche in Sicilia, infatti, la Procura regionale della Corte dei Conti, e persino la Procura di Palermo, hanno messo nel mirino le spese di SeeSicily, il programma ideato dall’ex assessore Manlio Messina per promuovere il brand dell’Isola (che s’è rivelato un fallimento). Buona parte del plafond da 70 milioni complessivi è stato dirottato alla voce ‘comunicazione’ e anche la Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione che potrebbe comportare la restituzione di 39 milioni entro fine anno da parte della Regione.

Paolo Cesareo :

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