Cateno De Luca è un cialtrone, uno sbruffone e anche un fanfarone. E’ un guitto che gira in mutande, che parla e straparla, che denuncia magagne e ruberie, che urla da cafone nelle piazze e da cafone litiga con il sindaco di Furci e anche con il giornalista perfettissimo che, manco a dirlo, fa bene il suo mestiere e scrive sempre la verità. Cateno è rissoso, borioso, impetuoso, mai cerimonioso. Attacca brighe con i santi e anche con i reverendissimi imbroglioni della Regione. Alza i coperchi delle pentole, sventra i salotti della politica, provoca tormenti e terremoti. E in questo vortice, va da sé, diventa impresentabile, inaffidabile, inqualificabile. Che ne sarà di lui? Abbiate un’altra settimana di pazienza, per favore. Lunedì 26 settembre sapremo se sul partito parallelo del centrodestra ha detto una bugia o la verità; se è stato un profeta o un farfallone.