Venerdì a Melbourne, un rabbino e suo figlio sono stati aggrediti per strada: “Andate nelle camere a gas”. Ieri quindici persone sono state uccise e decine di altre sono rimaste ferite quando due terroristi hanno aperto il fuoco durante una celebrazione di Hanukkah organizzata dagli ebrei Chabad nella popolare Bondi Beach, a Sydney. Il peggior attacco terroristico nella storia australiana, uno dei peggiori contro gli ebrei fuori da Israele e il più grave dal 7 ottobre. Dopo gli ebrei israeliani colpiti a Simhat Torah da Hamas, gli ebrei inglesi falcidiati in sinagoga a Kippur e ora gli ebrei australiani per la festa delle luci, ogni festività ebraica da due anni è un appuntamento con la morte e il terrore. I leader ebraici australiani avevano lanciato l’allarme. Il rabbino Eli Schlanger, assassinato nell’attacco terroristico a Bondi Beach, aveva scritto una lettera al premier australiano Anthony Albanese chiedendogli di sostenere Israele.

Come rabbino di Sydney, la prego di non tradire il popolo ebraico, aveva scritto Schlanger ad Albanese, considerato un duro critico di Israele. Gli ebrei sono stati strappati dalla loro terra più e più volte da leader che ora sono ricordati con disprezzo nelle pagine della storia. Lei ha l’opportunità di schierarsi dalla parte della verità e della giustizia. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ieri ha detto che l’Australia ha gettato benzina sul fuoco dell’antisemitismo prima dell’attacco di Sydney, ricordando di aver inviato una lettera ad agosto ad Albanese, accusato di aver incoraggiato l’odio per gli ebrei che ora infesta le vostre strade. L’antisemitismo è un cancro. Si diffonde quando i leader rimangono in silenzio. Dovete sostituire la debolezza con l’azione. Albanese non ha detto nulla quando una folla si è scagliata contro la sinagoga Central Shule Chabad nella zona est di Melbourne in occasione dell’anniversario della Notte dei Cristalli. Continua su ilfoglio.it