Quella musica al bar che ripara dalla pioggia

Suonavano in un bar. Il bar aveva vicino tre ospedali. Passavano le ambulanze ma noi eravamo chiusi lì, dentro al bar, come quando fuori piove e ti ripari dalla pioggia. La pioggia della realtà, della vita. Perché la realtà ti piove addosso. E ti salvi ascoltando la musica.

E grazie sempre a chi ci “apre un ombrello” quando piove e ci offre la musica da ascoltare. Perché piove sempre nella vita e importante è trovare sempre un ombrello che, almeno per un po’, ti faccia sentire al riparo. La musica ti “ripara”. Ripara ciò che in te si è spezzato e ripara te da ciò che arriva dalla vita.

È che abbiamo questo senso del possesso nei confronti della vita che non possediamo neanche un po’. E intanto passava un’altra ambulanza e noi ancora chiusi lì al sicuro e lui cantava e la musica ci cullava e ci copriva. Cantava Battiato. E intanto Battiato con il suo genio poetico diceva che “i desideri non invecchiano e che il tempo speso male non ritornerà” e che possono continuare a sfrecciare le ambulanze ma noi, noi che siamo qui, vivi, a cantare, dobbiamo cantare! Cantare finché c’è fiato. Finché c’è vita.Finché si può!

Danzando il quotidiano “per non rimpiangere mai… la tua stagione”. È la tua e “non ritornerà”.

Sissi Alfisi :

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie