Al punto in cui siamo ci importa poco della legge sull’editoria. Ci basta sapere che l’informazione ha finalmente una nuova leadership: fresca, gagliarda e soprattutto attenta alle istanze della società civile. Il nostro sol dell’avvenire non è più Assostampa, l’ammuffito sindacato unico dei giornalisti, ma la Stampa parlamentare, l’associazione di colleghi che segue i lavori dell’Assemblea regionale e che ormai – diciamolo – detta legge a chi fa le leggi. Dopo il siluro col quale i franchi tiratori hanno incenerito la proposta di Schifani, i nostri eroi – Alfredo Pecoraro e Elvira Terranova – hanno diramato una nota che ci tranquillizza: a settembre saranno riproposti, oltre ai contributi, anche gli emendamenti a favore dell’occupazione. Dei pagnottisti e della questione morale non si parla. Ma ogni rivoluzione, si sa, ha i suoi tempi, non è un pranzo di gala.