I grandi partiti si riorganizzano, discutono, litigano, si frantumano. Comunque si muovono. Matteo Renzi cerca consensi nella faglia che si è aperta tra destra e sinistra. Recluta quattro deputati all’Assemblea regionale, si intesta otto consiglieri comunali di Palermo e dice che siamo solo all’inizio perché il bello deve ancora venire. Si muove anche Matteo Salvini: cerca nuovi compagni di viaggio e all’un tempo serra le fila del centrodestra. Senza puzza al naso. Depone armi vecchie e arrugginite e ha pure il coraggio di volere stringere un patto sulla sburocratizzazione con Gianfranco Miccichè, il forzista che, manco a dirlo, gli aveva dato del “coglione”. E’ la politica, bellezza! L’unico che non si muove è il governatore Musumeci. Lui si contenta della ridotta catanese. Al massimo fa un salto ad Ambelia per una visitina ai cavalli e torna subito a casa.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Quell’uomo immobile è lui, il Governatore
gianfranco miccichèmatteo salvininello musumeci
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