Avete visto con quanta arroganza e con quanta piritollaggine l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, ha richiamato all’ordine il direttore dell’ufficio regionale scolastico? Dopo avere tromboneggiato a lungo sul primato della politica, lo ha accusato di insubordinazione e, ovviamente, di lesa maestà. Ma il professore Suraniti – gentiluomo d’altri tempi ­– si era limitato ad osservare che le scuole in Sicilia, anche e soprattutto per l’ignavia di Lagalla, sono rimaste al medioevo e che di conseguenza difficilmente sarebbero riuscite in un giorno, come pretendeva Musumeci, ad attrezzarsi per la didattica a distanza. Parole di buonsenso. Che al pettoruto assessore sono suonate come un affronto. Da qui la sua improvvida e piritollesca reazione. Per mostrare al mondo che alla Regione il virus più contagioso e ributtante non è il Covid ma il bullismo.