C’è lo zampino del solito Cefpas nella terza edizione del Forum Meridiano Sanità Sicilia “La trasformazione digitale della sanità per una crescita e uno sviluppo sostenibile”, l’evento organizzato da The European House – Ambrosetti, con la collaborazione del Cefpas appunto, patrocinato dalla Regione Siciliana, che si è tenuto ieri al Castello Maniace di Siracusa. Un appuntamento utile a Musumeci per ribadire che “la Sicilia può candidarsi a diventare un “hub” del turismo sanitario. È arrivato il momento di capitalizzare le potenzialità di cui già disponiamo e di metterle a profitto – ha dichiarato il presidente della Regione – Occorre partire dal presupposto che siamo il baricentro del Mediterraneo, in termini logistici e anche sanitari – penso ai tre Centri di ricerca, all’Ismett – e mettere a profitto questo ruolo, guardando avanti con una programmazione seria”.

Affiancato dal suo delfino, Ruggero Razza, il governatore ha spiegato che “gli investimenti in Sicilia nella Sanità, in questi cinque anni, ammontano a circa un miliardo e duecento milioni di euro, con il Pnrr abbiamo programmato azioni per altri 800 milioni”. Una fetta cospicua di questi soldi finanzieranno proprio il Cefpas, il “centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario”, che si è visto assegnare 140 milioni per la digitalizzazione dei Dea (dipartimenti di emergenza e accettazione) di I e II livello; ma anche 3,5 milioni per occuparsi di interconnessione aziendale fra case di cura, assistenza domiciliare e telemedicina; e altri 3 milioni per il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati. “Senza una digitalizzazione capillare del sistema – ha spiegato ieri Razza – gli investimenti sui professionisti, assieme a quelli in tecnologie e infrastrutture, sarebbero meno efficaci. Solo una profonda trasformazione digitale, infatti, può contribuire a ridurre la frammentarietà dell’offerta migliorando l’efficacia e l’efficienza dei servizi sanitari”.

Il centro guidato dal fedelissimo Roberto Sanfilippo, si occuperà anche di formazione per 7,5 milioni circa. Il direttore, che un tempo collaborò con il sindaco di Catania Stancanelli, ma che ormai è entrato nelle grazie del cerchio magico di Musumeci, è stato inserito dall’assessore Razza nella task force – composta da 14 funzionari dell’assessorato alla Salute – che si occupa del monitoraggio e della pianificazione degli interventi previsti dalla missione 6 del Pnrr.

In una recente inchiesta de ‘La Sicilia’, che svelava i nomi del personale in servizio presso il Cefpas (e le procedure di selezione che Sanfilippo, però, ha definito “nel pieno rispetto delle norme”), è emerso il peso di questa gallina dalle uova d’oro. In ognuno degli ultimi due bilanci regionali, Palazzo d’Orleans ha sganciato 5,4 milioni di contributo ordinario per la gestione dell’ente che ha una dotazione organica di 93 dipendenti, di cui 69 in servizio. Il costo del personale, secondo uno studio del M5S sugli enti regionali, è salito da 1,8 a 3 milioni. Le attività sono aumentate, tanto da prevedere un incremento della spesa a favore di aziende specializzate: oltre 55mila euro alla Engineering per le risorse umane; 74 mila alla PWC e 134 mila alla Link Audit per il personale economico-finanziario; 110 mila in tre anni a un consulente del lavoro. Dalla Regione arrivano, inoltre, i 24 milioni del progetto Sanita Digitale. E poi 67 milioni di investimento in conto capitale per le strutture di Caltanissetta e Monreale. L’ultimo “colpaccio”, che conferma il feeling fra l’ente e la Regione, è la creazione del Cerpes, un centro per le epidemie e le pandemie di stampo siciliano, che vorrebbe diventare – a regime – un punto di riferimento per l’intero Mezzogiorno.