“Anche Razza, da buon discepolo di Musumeci, si è iscritto al ‘club dello scaricabarile’”. Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale, dà seguito alla proposta di una mozione di sfiducia avanzata ieri dal suo partito. E rimette nel mirino l’assessore: “Ricordiamo a Razza che è lui l’assessore alla Salute, è lui che nei mesi scorsi avrebbe dovuto riorganizzare la rete sanitaria ed ospedaliera in vista della seconda ondata Covid-19, e soprattutto è lui che anche in queste ore invece di lamentarsi e gridare ad un fantomatico complotto politico dovrebbe individuare ed applicare una serie di misure urgenti per fare uscire la Sicilia dalle aree arancioni”.

“Cosa sta facendo Razza? – si chiede ancora il deputato dem – Sta concordando con il governo nazionale una efficace ‘exit-strategy’ per superare l’attuale emergenza e dunque migliorare i parametri che la stessa Regione trasmette e che hanno portato la nostra isola ad essere dichiarata ‘area arancione’? Ci riferiamo ad esempio – aggiunge Lupo – al potenziamento delle terapie intensive, all’aumento del numero dei tamponi, ad una reale ed efficace rete per il tracciamento di coloro che hanno avuto contatti con positivi: si tratta di azioni di competenza diretta del suo assessorato”.

Attorno all’assessore il cerchio si stringe. I membri della Commissione Salute del M5s, capitanati da Giorgio Pasqua, sono sul piede di guerra: “La misura è abbondantemente colma, Razza lasci il posto ad un persona più capace per evitare guai peggiori alla Sicilia. Col Pd e con tutti i deputati degli altri schieramenti che vorranno sottoscriverla presenteremo una mozione di censura all’assessore alla Salute, che si è rivelato abbondantemente non all’altezza della situazione”. “L’assessore – si legge nella nota – non ha mai inteso aprire ad un serio confronto né con la commissione Salute, né con l’aula e adesso la situazione sta precipitando, anche per colpe certamente ascrivibili all’assessorato alla Salute. Al netto delle dichiarazioni di Razza e Musumeci, la zona arancione è figlia legittima delle inadempienze e della cattiva gestione del governo regionale e non certo di chissà quali oscure macchinazioni di stampo politico”.

La difesa di Savarino (Db): “Il Pd avvelena in clima”

“Proprio nel giorno in cui il ministro Speranza in difficoltà, criticato pure dai governatori della sua stessa area politica, ammette che qualche dato potrebbe essere stato fuorviato ed invita a non fare polemica, il Pd siciliano per bocca del suo capogruppo, interpreta il monito presentando una immotivata, inopportuna e intempestiva mozione di censura contro l’assessore Razza. Questo lo spirito auspicato?” . Lo scrive in una nota Giusy Savarino, deputata di Diventerà Bellissima e presidente della commissione Territorio e Ambiente all’Ars. “Capisco che il cinismo non ha limiti se pur di governare il Pd si è accollato i Cinque Stelle come soci di maggioranza, ma ora piuttosto che giustificare scelte romane quanto meno discutibili, e invece di contribuire, insieme al governo Musumeci, a sollevare il popolo siciliano dal peso che gli sta gravando, il Pd avvelena il rapporto politico, e in un momento delicato per la Sicilia e i siciliani non trova cosa più opportuna ed utile da fare che chiedere la censura di un assessore, che ha lavorato alacremente proprio per colmare il divario ereditato anche dal governo Crocetta. È chiaro a tutti che la mozione sarà solo sterile polemica politica, in un momento di emergenza sanitaria, solo chiacchiere inutili per cui perderemo tempo prezioso in Ars, chiacchiere di cui la gente è stanca e stufa. L’on. Lupo invece di fare l’agit-prop, ci aiuti a salvare vite, a salvare l’economia siciliana, questo lo spirito dell’appello del ministro, proprio il collega Lupo per sua cultura e formazione dovrebbe saperlo cogliere meglio di altri, non si lasci trascinare dal populismo. Certo ognuno si prenderà le proprie responsabilità, com’è giusto ma dopo, oggi servono più lupi che sciacalli, oggi serve lavorare insieme per uscire dall’emergenza”.

Ars: positivo Laccoto di Italia Viva

Il deputato regionale e sindaco di Brolo, Pippo Laccoto, è risultato positivo a un test rapido effettuato venerdì mattina. E’ stato lui stesso a darne comunicazione su Facebook. Laccoto, di Italia Viva, in settimana aveva preso parte all’audizione dell’assessore Razza in commissione Salute (al posto del collega D’Agostino, assente). Poi aveva partecipato alla breve seduta d’aula di mercoledì pomeriggio. Il politico è asintomatico e si è messo in autoisolamento. Nelle prossime ore il Consiglio di Presidenza dell’Ars deciderà sulle procedure da seguire. A tutti i deputati dovrebbe essere offerta la possibilità di effettuare volontariamente il tampone.

Razza: “Non impugneremo l’ordinanza del Ministro”

Subissato dalle critiche delle opposizioni, Ruggero Razza esce allo scoperto. Nel corso di una conferenza stampa convocata a Palermo, l’assessore si è scagliato contro i “mestatori” e le “falsità” diffuse nelle ultime ore a proposito del declassamento della Sicilia in “zona arancione”. “Abbiamo provato a capire il perché – ha spiegato Razza, reduce da un’ora e mezza di colloquio con Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, e Gianni Rezza, del dipartimento Prevenzione – Si sono presi in considerazione vari indicatori. Relativamente alla capacità di monitoraggio, i nostri sono positivi. Sulla capacità di accertamento diagnostico, invece, c’è il primo dato allarmante: l’aumento del numero dei positivi sul totale dei tamponi effettuati (il 7,9%). Che resta, comunque, inferiore a molte altre regioni. Ma è normale che facendo uno screening a tappeto sulla popolazione, come è avvenuto in questi giorni alla Fiera del Mediterraneo, emergeranno sempre più positivi. Dovremmo forse smettere di cercare gli asintomatici?”.

Razza ha confermato che anche il dato relativo al personale è in linea con gli standard (1,2 persone ogni diecimila abitanti), così come il tempo medio che passa dalla rilevazione dei primi sintomi e l’inizio del periodo di isolamento (due giorni rispetto ai cinque che occorrono di media). “Il nostro indice Rt (1,42) è inferiore a quindici fra Regioni e province autonome”, ha spiegato inoltre l’assessore, che ritiene normale la crescita del numero dei focolai (“Altrove non li rilevano perché fanno meno tamponi”). Nemmeno la saturazione delle strutture ospedaliere costituirebbe motivo d’allarme: “Sul tema dei posti letto si sono sbizzarriti tanti sciacalli. Si è detto che la Sicilia è stata penalizzata perché non può ospitare nelle strutture i pazienti. Ma non è così, tutt’altro”. Nella settimana 19-25 ottobre, quella di cui ha tenuto il Ministero della Salute nella sua ordinanza di ieri, la capacità dei posti-letto di Terapia intensiva è del 15% (rispetto alla soglia critica del 30%) e anche l’area medica non rischia.

Uno dei fattori che ha portato all’inserimento nella seconda fascia di rischio, invece, “è legato alle zone rosse. Averle individuate in modo tempestivo – ha spiegato l’assessore – si è rivelato un alert. Ma per me abbiamo fatto bene. Probabilmente siamo troppo sinceri e trasparenti”. Il finale dell’assessore è amaro: “Non sta a me valutare la classificazione dei rischi, ma pretendo che per tutti si utilizzi lo stesso metodo”. Parentesi “mestatori”: “Si dice che il governo regionale ha ricevuto 128 milioni da Roma e non li ha spesi. Ma noi non abbiamo ricevuto un centesimo e abbiamo realizzato l’ampliamento della rete intensiva e sub intensiva. Oggi tutte procedure sono state attuate e si partirà senza avere ricevuto un euro. Non siamo rimasti indietro neppure di un’ora”. Razza, infine, ha escluso di impugnare il provvedimento di fronte al Tar: “Da avvocato penalista era stato il primo istinto. Ma poi ho riflettuto sul fatto che per ottenere un’udienza cautelare trascorrerebbero più dei 15 giorni durante i quali sarà in vigore l’ordinanza”.

I NUMERI DI OGGI IN SICILIA E IN ITALIA

Sono 1423 i casi di coronavirus in Sicilia in 24 ore. Ben 34 le vittime, mai così tanti in un giorno, così come i contagi. Due malati in più in terapia intensiva (159 in tutto) e dieci in regime ordinario (1157), meno rispetto a ieri, con un trend in discesa. Tamponi effettuati, 9525 (di poco superiori a giovedì). Sono 19.513 gli attuali positivi, 18.197 in isolamento domiciliare, sono 28.825 i casi totali e 8.684 i dimessi guariti.

Ancora in salita la curva epidemica in Italia. Oggi si registrano 37.809 casi, nuovo record di sempre, contro i 34.405 di ieri. Record anche per i tamponi, 234.245 (quasi 15mila più di ieri), ma il rapporto positivi/tamponi sale comunque al 16,14% contro il 15,69% di 24 ore fa. Ancora alti i decessi, 446 (ieri 445): il totale delle vittime sale a 40.638. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.