La riforma dei Consorzi di bonifica è saltata. Con un colpo a sorpresa, l’Assemblea regionale siciliana ha bocciato – a scrutinio segreto – l’articolo 3 della legge, quello che prevedeva la soppressione degli 11 consorzi esistenti per fare spazio a 4 nuovi enti più snelli. A far saltare il banco è stata la richiesta del M5S di procedere col voto segreto. E nel segreto dell’urna, almeno una decina di deputati di maggioranza ha votato contro l’impianto della legge, assieme a 5 Stelle e Pd. Senza quell’articolo, il resto della riforma non può reggere
La maggioranza è andata in frantumi. E lo schiaffo arriva su uno dei pochi provvedimenti strutturali che il governo Schifani aveva tentato di portare avanti. Il M5S canta vittoria: “L’ennesimo fallimento di un governo inesistente – attacca il capogruppo Antonio De Luca –. Non si può ricattare il Parlamento sulla pelle dei lavoratori. Presenteremo un emendamento alla variazione di bilancio per finanziare la loro stabilizzazione”. Criptico Figuccia, della Lega: “Bisogna essere onesti e fotografare che c’è uno strappo politico vero e proprio, portato avanti da franchi tiratori privi di senso di responsabilità. Si è venuto a creare un clima difficile e se qualcuno vuole uscire dalla maggioranza e farsi protagonista di schemi diversi lo dica adesso”.
Ma il vero nodo è politico. La tenuta della coalizione è sempre più precaria. E il clima interno – già avvelenato dalle inchieste su Galvagno e Amata – si fa insostenibile. Se la maggioranza non tiene su un tema come i Consorzi, come potrà reggere alla prova della finanziaria-ter? La legislatura rischia la paralisi, anche se Schifani, con una nota, prova a rassicurare: “La riforma è un punto qualificante del mio programma. È un intervento strategico, non più rinviabile, pensato per rafforzare un comparto chiave dell’agricoltura siciliana e garantire una gestione più efficiente del territorio. Non ci fermeremo».
Nel frattempo, il governo ha già inserito misure concrete nel disegno di legge di variazione di bilancio all’esame dell’Assemblea: previsto uno stanziamento di 1,8 milioni di euro per aumentare per il 2025 le giornate lavorative di 573 addetti dei Consorzi. Un impegno che ricalca quanto previsto nel testo della riforma bocciata. “Andremo avanti – conclude Schifani – nel percorso di modernizzazione e nella tutela dei diritti dei lavoratori, mantenendo un confronto costante con le parti sociali”.