La corrente turistica di Fratelli d’Italia si spezza ma non si piega. Neppure l’inchiesta per corruzione ha spinto Elvira Amata ad abbandonare gli sprechi e la gestione padronale del sottogoverno. Con una faccia di bronzo così resistente da sfidare non solo la magistratura ma anche la decenza, l’assessore al Turismo si ostina a mantenere sotto gestione commissariale sia l’Orchestra Sinfonica sia Taormina Arte, gli arrugginiti carrozzoni della Regione che il suo leader e maestro – l’intramontabile Balilla – ha trasformato in due greppie utili solo per foraggiare le clientele, le amiche e il super pagnottista della comunicazione fortemente raccomandato da Palazzo d’Orleans. La nomina dei consigli di amministrazione sarebbe il primo passo per riportare ordine nei due enti. Ma finirebbe la babilonia che all’Amata e all’allegra compagnia degli scandali piace tanto.
