Ora che è scattato il cessate il fuoco, ora che Hamas ha restituito gli ostaggi, ora che sull’orizzonte di Israele e dei palestinesi si profila, come ha detto Trump “l’alba storica di un nuovo Medio Oriente”, ora ricompare la faccetta tonda e ridanciana di Luigi Di Maio che fu vicepremier e ministro degli Esteri in Italia e ora è il rappresentante speciale dell’Unione Europea con delega per i Paesi del Golfo. E’ spuntato tra le pagine dell’Huffpost con una intervista nella quale sostiene che “gli europei hanno esercitato la massima pressione per fermare in conflitto”. Insomma, Di Maio – il grillino che credevamo scomparso in un deserto d’Arabia col suo stipendio di quindicimila euro al mese – è tornato. Is back, per dirla con il linguaggio dell’alta diplomazia internazionale. Fortunatamente per Gaza, Trump non l’ha consultato. Nessuno gli ha detto che esisteva.
