“Per contrastare la criminalità minorile, inasprire il sistema penale non serve”. Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, è intervenuta nel dibattito sollevato da Matteo Salvini che, alla vigilia di un Consiglio dei Ministri dal quale sono attese decisioni in tema di minorenni autori di reato, ha detto con grande leggerezza: “Un sedicenne o un quattordicenne è in grado di intendere e di volere e se uccide, se spara, deve pagare come un cinquantenne. Giusto come propone Giulia Bongiorno di abbassare l’età dell’imputabilità sotto i quattordici anni”. Le questioni sollevate dal vicepremier sono due: la prima è l’equiparazione della pena fra autori di reato minorenni e maggiorenni (oggi la legge prevede per il minorenne che commette reato una riduzione della pena e anche delle misure cautelari); la seconda è rendere punibili anche i ragazzi under 14, soglia sotto la quale secondo l’ordinamento italiano, un giovane non è sottoposto né a procedimento né a processo penale, perciò non imputabile. Continua su Huffington Post