Il vescovo di Caltanissetta

Nella ricognizione presentata dalla Regione al Ministero della Salute, relativa all’utilizzo di 800 milioni provenienti dal Pnrr, a Caltanissetta non è prevista la realizzazione di alcun ospedale di comunità. Zero. In provincia ne sorgeranno un paio fra Mazzarino e San Cataldo. Una situazione del tutto paradossale che ha sollevato l’ennesimo polverone sull’assessore Ruggero Razza, ormai accerchiato. L’attacco, questa volta, non ha una matrice politica, ma proviene direttamente dal vescovo di Caltanissetta, Mario Russotto, che ha scritto una lettera indirizzata anche al presidente della Regione: “Ci ritroviamo davanti a uno squallido spettacolo in cui gli attori principali non sono i cittadini ma i politici che poco sanno dei loro stessi elettori e forse cercano soltanto di incrementare i propri bacini elettorali”.

Russotto dice di non potere tacere davanti “alla paventata decentralizzazione dell’Asp di Caltanissetta a vantaggio di realtà territoriali più vicine”. Per il vescovo “l’ospedale Sant’Elia e tutta l’azienda ospedaliera esprimono un lodevole sforzo con risorse minime. Un’azione del genere – prosegue – toglierebbe ogni possibilità di sviluppo e di rilancio. Anzi piuttosto che offrire la possibilità di un deciso salto di qualità l’attuazione di questo progetto equivarrebbe ad un affossamento e deprezzamento della popolazione di questo territorio”.

Una polemica a cui Razza, per il momento, ha scelto di non replicare. Ma che viene fomentata all’interno della stessa maggioranza dall’intervento di Michele Mancuso, parlamentare regionale di Forza Italia vicinissimo a Gianfranco Micciché: “Mai come in questo frangente la questione legata alla sanità locale è tanto essenziale quanto impellente- scrive Mancuso -. È per tale motivo che accolgo con interesse e coinvolgimento l’appello di S.E. il vescovo Mario Russotto. La salute pubblica è argomento che deve toccare le corde di tutti noi, responsabilmente. La decentralizzazione dell’Asp di Caltanissetta sarebbe un danno cagionato non solo alla città, ma all’intero comprensorio. Come comunità locale tendiamo al massimo sforzo per vincere la battaglia che ci opprime da due anni. Per tale motivo non accetto che certa politica continua a tagliarci le gambe, proprio adesso che dall’Unione europea, con il PNRR si incentiva al potenziamento delle strutture sanitarie, non a tagli sconsiderati e illogici. Non permetterò che lo scippo si compia. Non permetterò che il polo sanitario nisseno continui ad essere deturpato”.