“L’Ora – Inchiostro contro Piombo” è la serie scritta da Ezio Abbate, Claudio Fava e Riccardo Degni, e prodotta da Rti, Indiana Production, SquareOne e SND, che debutta in Italia mercoledì sera, in prima tv su Canale 5. Claudio Santamaria interpreta lo storico direttore del giornale palermitano L’Ora, Vittorio Nisticò. “È una serie che mi coinvolge non solo come attore ma come cittadino – spiega Santamaria al Corriere della Sera -. Interpretandola è come se avessi finalmente trovato un po’ di ristoro da quel senso di solitudine che ho provato a 18 anni”, in occasione delle stragi. “Sono fatti ancora dolorosi, ma l’idea che attraverso il mio lavoro si possa accendere un faro su qualcosa di oscuro, magari facendo riflettere qualcuno, mi fa sentire utile. Rappresento un eroe buono”.

Pensa sia sbagliato raccontare storie che hanno per protagonisti dei criminali? “Credo che ci sia molta fascinazione per loro – risponde l’attore -. Detto questo, di personaggi negativi ne ho fatti anche io e il male va raccontato, al cinema o in tv. Ma quando diventa fine a sé stesso o, peggio, quando la violenza viene giustificata allora è rischioso”. Il ruolo della fiction di Canale 5, però, assai diverso: “Noi raccontiamo veri eroi, che hanno messo a rischio la loro vita per amore di due concetti sacri: giustizia e verità. E lo hanno fatto usando solo la parola come arma, arma salvifica che accende le coscienze e fa luce”.

“In generale penso ci voglia coraggio proprio per fare il mio mestiere – continua Santamaria -: devi metterti in gioco costantemente e accettare dei no. Ora ho sentito storie terribili per cui si iniziano a scegliere giovani talenti in base al numero dei follower. Io credo ancora che serva studiare, ma forse anche questo è un atto di coraggio: il desiderio di un successo facile rende sia l’arte che gli artisti più piatti”.