“Occorre organizzare una protesta generale davanti all’inerzia colpevole dei vari governi regionali. Mi dispiace tanto. Tra incendi e calo demografico avanza la desertificazione della Sicilia”. Lo ha detto il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, che ha espresso vicinanza agli abitanti di Gratteri, nel Palermitano, per il vasto rogo che ha devastato il territorio e minacciato il borgo. “Sono vicino alla comunità di Gratteri per l’ingente danno ambientale subito – ha detto il vescovo – ormai il fenomeno degli incendi è diventato insopportabile”.

Le sue parole, però, sono diventate oggetto di scontro politico. A replicare in modo secco, alimentando la rosa dei rancori, è infatti il presidente della Regione Renato Schifani: “Stupiscono le parole del vescovo di Cefalù, che rischiano solo di alimentare proteste e fomentare la sommossa popolare. Comprendo e condivido la rabbia e l’indignazione per questo ennesimo scempio ai danni del nostro territorio e delle nostre comunità, ma riteniamo ingiustificabili gli attacchi a questo governo regionale che fin dal suo insediamento ha lavorato e continua a lavorare per risolvere in maniera strutturale i problemi della Sicilia, tra i quali gli incendi, operando strategicamente per la tutela del territorio e la prevenzione. Ricordo al vescovo che abbiamo dovuto pagare un duro prezzo in termini di vite umane nel contrasto ai roghi causati spesso da criminali senza scrupoli. Tutte le istituzioni dovrebbero unire le forze per una trasformazione culturale improntata alla cura e al rispetto del creato”.

A difesa del prelato interviene Anthony Barbagallo, segretario del Pd: “Nessuno osi disturbare il quieto governare del presidente Schifani! Men che meno il vescovo di Cefalù. Di fronte all’ennesimo fenomeno associato e imprevedibile, ovvero vento di scirocco e conseguenti incendi e alle rimostranze dell’alto prelato, Schifani lo riprende bollando le sue dichiarazioni come ingiustificabili. Siamo al delirio da onnipotenza che non cela altro, e lo abbiamo detto anche quest’estate, l’assoluta inadeguatezza politica di questo esecutivo con in primis il suo presidente”. “Dalla Regione – prosegue Barbagallo – nessuna programmazione, zero attività di prevenzione e controllo nelle zone boschive e in quelle ad alto rischio incendi a causa dell’incuria. Ed è altrettanto grave, da parte di Schifani, strumentalizzare il sacrificio, a costo della vita, del personale anti incendio, per zittire il vescovo di Cefalù, a cui va la nostra vicinanza e solidarietà”.

Duro anche il capogruppo dei 5 Stelle Antonio De Luca: “Schifani che troppo spesso ha brillato per la sua assenza ed il suo colpevole silenzio, ha perso un’occasione per tacere. Anziché cercare di spegnere le polemiche con inutili chiacchiere, pensi a spegnere le fiamme, che stanno devastando la Sicilia, anzi a prevenirle, perché e nella prevenzione, soprattutto, che ha fallito il governo regionale. Se sugli incendi, Schifani ha qualcosa da dire, venga a dirlo in aula, dove lo aspettiamo da tempo, davanti a quel Parlamento che continua ad evitare e a snobbare”.