Sembra un convento, ma è il Verdura

Per il decimo appuntamento di «Livia con noi», la serata che la onlus voluta da Angelo, Roberta e Guido Morello organizza ogni anno al Teatro di Verdura di Palermo, l’appuntamento, sabato prossimo alle 21, è con «Sister Act», il musical ricavato dal celebre film con Whoopi Goldberg nell’allestimento dell’Accademia Internazionale del Musical. Decima edizione – che cade quest’anno nel giorno in cui Livia Morello avrebbe compiuto gli anni se non fosse stata tradita giovanissima dal suo cuore, un cuore che s’era spontaneamente già affacciato sugli “ultimi” tra affetto e solidarietà – per ricordare un impegno che in realtà dura tutto l’anno e nel quale i genitori, Angelo e Roberta, e il fratello, Guido, attraverso la onlus, infondono concretamente speranza, iniziativa dopo iniziativa. Come, ad esempio, con il pullmino regalato a padre Miguel Pertini, parroco di San Filippo Neri, allo Zen, che ha consentito a molti bambini del quartiere di uscire per la prima volta dal quartiere stresso e conoscere altri aspetti della città o il mare che qualcuno di loro non aveva mai visto, nonostante lo avesse solo a un paio di chilometri da casa. O il campetto di calcio, sempre per i ragazzi dello Zen. O ancora i giochi e la manutenzione del Parco della Salute, il giardino del Foro Italico che la “Vivi Sano onlus” che l’ha realizzato ha voluto intitolare a Livia.

«Tra la serata benefica di spettacolo a giugno e le donazioni del 5×1000 ricaviamo ogni anno dai 25 ai 30mila euro che vanno tutti in iniziative di solidarietà laddove c’è un disagio sociale di cui soffrono soprattutto bambini e ragazzi ai problemi dei quali Livia era particolarmente sensibile», dice Angelo Morello.

Su «Sister Act» si accenderanno dunque i riflettori di Villa Castelnuovo sabato nella serata la cui organizzazione artistica è affidata come sempre a Massimo D’Anna. Anche qui giovani, gli allievi della sede palermitana dell’Accademia Internazionale del Musical che opera pure a Roma, Torino, Catania, Cagliari e Pescara. 25 ragazzi in tutto: alcuni già diplomati, altri al secondo o al terzo e ultimo anno di corso. «Bellissimi talenti – garantisce il regista dello spettacolo Silvano Torrieri, nipote di quella Diana Torrieri che fu attrice teatrale tra le più applaudite a cavallo tra le due guerre –. Ragazzi che studiano ogni giorno in Accademia impegnandosi nelle discipline espressive più diverse, dalla recitazione al canto, al ballo. E che in “Sister act” in particolare devono darci dentro per coniugare i toni brillanti del lavoro d’insieme allo spessore psicologico di ogni singolo personaggio perché nella storia si incrociano mondi diversi, fuori e dentro il convento, in un certo senso anche questa è una storia di integrazione. E la difficoltà sta anche sul versante musicale perché si parte da una matrice gospel per allargarsi poi ai tempi del rhythm’n’blues e al respiro del pop».

E’ ottimista Torrieri sul futuro dei ragazzi dell’Accademia, che a Palermo lavorano sotto la guida di Marzia Molinelli, Enrico Sortino, Fabiola Taibi e di dodici docenti. “Nonostante da noi non sia connaturato quel dna che alligna in Inghilterra e in America, dal West End a Broadway, molti tra i nostri giovani promettono bene e sono pronti per produzioni non soltanto italiane ma anche straniere. In Germania, ad esempio, da qualche anno, c’è una grande richiesta di artisti per il musical».

Totò Rizzo :

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