L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, approva il piano di vaccinazione eterologa (prima dose con AstraZeneca, seconda con Pfizer o Moderna). La Sicilia, già da ieri, sta effettuando i richiami in questo senso. Nonostante qualche regione, la Camapnia su tutte, abbia messo in discussione le indicazioni di Aifa e Cts: “In Sicilia – ha ribadito Razza, secondo quanto riportato da Repubblica – si applicano i seguenti criteri: il vaccino AstraZeneca verrà somministrato soltanto ai cittadini di età superiore a 60 anni che non abbiano all’anamnesi patologie incompatibili; coloro che hanno ricevuto la prima dose di questo vaccino e che sono fuori target riceveranno la dose di richiamo con il vaccino Pfizer o Moderna. Il vaccino Johnson sarà parimenti somministrato ai cittadini di età superiore a 60 anni e verrà indirizzato, per la sua natura di vaccino monodose, alle vaccinazioni di prossimità, ai medici di medicina generale e agli hub territoriali. I vaccini Pfizer e Moderna saranno somministrati alla popolazione di target corrispondente (anziani con patologie e tutti gli under 60) e sarà distribuito capillarmente in tutti i centri di vaccinazione e anche ai medici di medicina generale”.

“Dissento dal presidente De Luca, sempre prodigo di buone azioni, ma in questo caso, sulla comunicazione deve prevalere la scienza. La politica non ha competenza per dire se e quali vaccini utilizzare”, dice l’assessore. “Il vaccino AstraZeneca – aggiunge – è stato utilizzato in maniera massiva nel Regno Unito e sapete tutti quale impatto ha avuto per l’abbassamento dell’epidemia e sui livelli di ospedalizzazione”. “Bisogna affidarsi alla scienza – ha aggiunto il braccio destro di Musumeci -. Nelle prossime ore chiederò personalmente a tutti i professionisti che operano nel territorio delle nostre province di scendere in campo con il loro volto e il loro camice perché quando si trattano temi di salute, la politica deve fare un piccolo passo indietro e la scienza ha il dovere di fare un grande passo avanti”.

Anche Musumeci, nel corso di un’apparizione tv a L’Aria che tira, ribadisce che “noi intendiamo adeguarci alle indicazioni nazionali, però da Roma continuano ad arrivare linguaggi e tesi diverse, e talvolta anche contrastanti”. “Mai come in questo momento serve chiarezza nella comunicazione – ha aggiunto Musumeci -. Non si può parlare in dieci lingue diverse”. E sui casi isolati di aumento dei contagi, Musumeci ha spiegato: “In Sicilia c’è uno spazio di manovra improntato a irresponsabilità e imprudenza, che per fortuna è isolato e contro il quale interveniamo con le zone rosse. Il contagio, comunque, si è abbassato ma questi campanelli d’allarme devono servire per richiamare giovani e meno giovani a un atteggiamento di prudenza”.