Ogni un po’ riparte il dibattito sulla sicurezza, se sia un problema di destra o anche di sinistra. Ed è proprio la sinistra a riaprilo quando di problema se ne pone un altro: come sconfiggere la destra che, nel frattempo, sulla sicurezza ha costruito una politica di stampo mitologico. Negli ultimi tre anni, il governo di Giorgia Meloni si è inventato una cinquantina di nuovi reati, o nuove aggravanti, e ha aumentato i detenuti di circa tremila e i detenuti minorenni di un terzo. Di fronte a questi brillanti risultati, a sinistra ci si chiede: e noi? Che cosa conta di fare la sinistra per innalzare le pene, moltiplicare le condanne, stipare le celle e farci finalmente sentire tutti più sicuri?
Stavolta, poiché sono argomenti su cui qui ci siamo esercitati spesso, anche con accanimento, avrei lasciato perdere se non fosse stato per un editoriale di Walter Veltroni sul Corriere della Sera di stamattina, cioè di un ex leader politico approdato a una nuova vita fatta di film e libri e giornalismo solitamente riflessivo. E invece oggi Veltroni mi è sembrato entrare nella faccenda con un’animosità insolita, a tratti persino sprezzante. E ho capito che la questione – a due anni scarsi dalle elezioni politiche – si fa seria. Continua su Huffington Post


